LA VIDEOLETTERA DI RICCARDO BOCCA: 24 GIUGNO 2021
Carissima Francesca Calearo, in arte Madame,
le invio questa videolettera perché lei giorni fa è riuscita in un’impresa quasi impossibile: cioè mostrare, a soli diciannove anni, una suscettibilità matura almeno quanto il suo indiscusso talento.
Non era facile, eppure ci è riuscita. Le è bastato scrivere un tweet in cui se l’è presa con qualcuno che l’ha disturbata mentre stava pranzando con i suoi cari, e non era un suo vero fan, cioè quello che lei considera un suo vero fan, ovvero qualcuno che ha comprato in passato un suo cd, oppure che ha comprato un biglietto per un suo concerto, oppure che ha una conoscenza anche vaga della sua opera canterina. No, non sapeva assolutamente niente di lei.
Scandalo! Lesa maestà! Intrusione imperdonabile! Per lei è un reato del terzo millennio disturbarla comunque mentre sta pranzando. E in sostanza ha ragione, perché questo virus della maleducazione invasiva andrebbe effettivamente debellato.
Ciò detto però, è caduta in un vortice di antipatia surreale sostenendo sui social, a caldo, che lei è madame H24 esclusivamente per chi “la usa per la sua musica”.
Ma come? Serve pure un passaporto madamale – dopo quello vaccinale di questi tempi grami – per poter accedere a lei? Cioè chiede un certificato di fan assoluto, accanito, per poter dedicare un lampo delle sue attenzioni? E soprattutto che senso ha questo atteggiarsi quasi a un negozio, con orari di apertura e chiusura del suo essere personaggio pubblico?
Non c’è il senso, cara Francesca o Madame che sia, tant’è che lei poi a freddo si è scusata per il suo tweet ed ha anche specificato di averla fatta questa benedetta foto con il suo non fan. E però resta il gustoso paradosso di lei che gioiosamente invade attraverso la radio e le televisioni case, giardini, baite di montagna o stabilimenti balneari e però poi pretende il rispetto assoluto della sua privacy. Un gesto che potrebbe sembrare arrogante, ma non lo è: è soltanto una bambocciata rap.
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