di Urbano Cairo – Mi dispiace, non ho tempo per “vergognarmi” come molti chiedono. Non vendo mascherine al triplo del prezzo, non fabbrico finta amuchina, faccio l’editore di giornali e tv di qualità, che assicurano al Paese la giusta e libera informazione in un momento difficile come questo. Per farlo – incredibile segreto – ho bisogno della pubblicità. Non ho chiuso un programma televisivo, né uno solo dei miei giornali.
Sento su di me la responsabilità quotidiana di migliaia di posti di lavoro. C’è da mettere le mani nel fango? Ce le metto volentieri. Il video che è uscito era una riunione di spogliatoio. Non doveva essere pubblicato. E nello spogliatoio per motivare si dicono anche cose che possono sembrare discutibili. Mi scuso per le persone citate. Avevo bisogno di dare fiducia per tentare di raggiungere l’obiettivo.
E l’obiettivo è salvare le aziende e salvare i lavoratori che le costruiscono tutti i giorni. Perché ci sarà anche un “dopo” questi giorni orrendi e non vorrei che questo “dopo” fosse ancora peggio di oggi. Se ce la faremo, ce la dovremo fare tutti assieme. Questo è sempre stato il mio obiettivo: salvare tutti i posti di lavoro. Devo usare metodi “poco educati”? Devo essere diretto nella comunicazione? Me ne prendo la responsabilità. Come quando sono andato quasi un mese fa ospite dalla Gruber – unica volta in Tv su La7 – per dire che andava chiuso il Paese per salvarlo. Anche lì giù critiche e distinguo.
Mi dispiace, dico e faccio quello che penso perché domani ci sia ancora terra da coltivare e da mangiare per tutti. Questo è il mio compito di imprenditore e di editore che non ha altro interesse che questo, che non ha mai interferito con il libero lavoro delle proprie testate e tv, facendo della loro autonomia il suo unico credo.
Urbano Cairo
Urbano Cairo Coronavirus – Il secondo video-messaggio di Urbano Cairo
Venerdì 27 marzo su TPI abbiamo pubblicato un video-messaggio di Urbano Cairo rivolto alla sua rete vendita, in cui incitava i proprio collaboratori a fare del proprio meglio, evidenziando i risultati ottenuti dal Corriere della Sera e da La7, ed infine elencando recenti accordi stretti con alcuni importanti clienti, a dimostrazione tanto della validità dei prodotti del suo gruppo quanto della disponibilità da parte degli inserzionisti di continuare a investire in un momento di crisi come questo. Il video-messaggio di Cairo ha suscitato, non da parte nostra, alcune polemiche e critiche per il modo e per il tempismo con cui l’editore si è rivolto ai suoi venditori in una fase delicata per il Paese.
Cairo ha inviato a TPI un secondo video-messaggio di chiarimento in cui spiega le motivazioni del video precedente, sostenendo che non è affatto vero – come alcuni hanno voluto far intendere – che non sia preoccupato per questa emergenza sanitaria che colpisce il Paese, essendo stato lui uno fra i primi ad aver invocato la necessità di “chiudere” l’Italia con un modello cinese (in questo articolo pubblicato su TPI.it la sua posizione: “Servono misure cinesi. La gente va tenuta barricata in casa 2-3 settimane”). Tuttavia, secondo l’editore di RCS, oggi è assolutamente necessario non fermarsi e anzi reagire. Abbiamo così pubblicato anche il secondo video-messaggio di Cairo. Qui di seguito la trascrizione testuale di alcuni passaggio del secondo filmato dell’editore.
La risposta di Urbano Cairo: “Ho fatto un video per la mia rete vendita, per motivare i miei collaboratori a non mollare in un momento difficile come questo, ho visto che qualcuno ha criticato il video, pensando che io sia solo interessato solo a sviluppare i fatturati, e che non mi renda conto, o non sia preoccupato, dal momento che vive il Paese. E ovviamente non è così: la mia preoccupazione risale a molti giorni fa, ad esempio quando lo scorso 8 marzo fui uno di quelli che sostenne a gran voce la necessità di contenere maggiormente i movimenti nel paese, al fine di limitare il contagio, oltre alla necessità di adottare un “modello cinese” di chiusura totale. Però il nostro gruppo vive molto di pubblicità, al 45% del suo fatturato, e ha tanti dipendenti, quindi non possiamo fermarci e dobbiamo cercare di reagire, per noi è molto importante che le cose riescano a riprendersi, è fondamentale segnalare che da noi le cose vanno bene dal punto di vista degli ascolti. La mia preoccupazione è massima, ma dobbiamo anche uscire da questa crisi e, quando ne usciremo, le aziende devono essere in condizione di riprendere il cammino. Ecco perché ho incitato i miei venditori”.
Urbano Cairo Coronavirus – Il primo video-messaggio di Urbano Cairo sui recenti risultati pubblicitari di La7 e RCS
Il presidente di RCS e del Torino calcio, Urbano Cairo, ha registrato un video per motivare ed incoraggiare la sua rete vendita (in particolare per La7 e Corriere della Sera) in questo momento di emergenza per il Coronavirus a cui le sue aziende stanno reagendo bene. “Mi sento come se fossi nel 1996 quando ho lanciato la Cairo Pubblicità, allora eravamo pochissimi e scatenati più che mai – le sue parole -. Oggi mi sento come allora, sto sentendo tutti e tutti o quasi mi dicono di si. L’ascolto di La7 sta esplodendo, il traffico del Corriere.it, le vendite delle copie… Tutte cose che colpiscono”.
“La gente sta a casa, ma vuole fare delle cose. Mia figlia mi ha raccontato che ha visto una donna che ha comprato 300 euro di cosmetici in farmacia. Così come ci sono tante persone che comprano da casa… Tante aziende stanno vendendo di più. Facciamogli proposte pubblicitarie. Sono tutti molto interessati. Faccio un lavoro che ho sempre fatto, facevo e che adoro e che ora faccio ancora di più. State in pista con i clienti, poco in riunione che non serve a nulla. Fatele brevi, in piedi”. “Se tutti operiamo con questo tipo di voglia, vedrete che faremo meglio dello scorso anno. Incredibile a dirsi, ma lo faremo. Ho visto che stiamo tenendo”. Infine, dopo altre motivazioni, Cairo ha augurato a tutti un “in bocca al lupo”.