Quest’anno sono 50 anni dal lancio da parte di Richard Nixon della Guerra alla droga, il “nemico pubblico numero uno” della società. Non sono bastate le cicliche ondate repressive globali: dopo la war on drugs di Nixon, il Just say no di Ronald e Nancy Reagan e la tolleranza zero di Giuliani; neppure la militarizzazione della repressione con il Plan Colombia di Clinton e le eradicazioni forzate in Afghanistan hanno ottenuto un qualsiasi risultato.
Secondo le stime un quarto delle entrate complessive della criminalità organizzata proviene dal narcotraffico. Nel 2018 il fatturato del mercato globale viene stimato tra i 426 e i 652 miliardi di dollari. Ben oltre la metà dei profitti vengono riciclati: di questi, meno dell’1 per cento viene sequestrato. Il proibizionismo ha fallito. Mai come oggi il mercato delle droghe illegali è ampio e variegato, pervasivo delle economie di interi stati e causa di instabilità politica e insicurezza. Ai potenziali danni delle sostanze “controllate” si sommano i danni certi della repressione…