Ecco l’ultima battaglia degli opinionisti elmettati: dare del “negazionista” a Santoro. Nell’antologia stravagante delle follie belliciste, da ieri, c’è anche la polemica contro Michele Santoro per la sua serata contro la guerra – “Pace Probita” – al Teatro Ghione di Roma.
Forse vi state chiedendo: perché Santoro ha detto qualcosa di sbagliato, di folle, di “Putiniano”? Perché qualcuno dei suoi ospiti ha dato di matto, parlato delle origini ebree di Hitler, o perché ha insultato Zelensky? Macché, peggio: perché la serata è stata trasmessa in streaming – fra gli altri – dal sito di Claudio Messora, Byoblu. Una testata famosa per tante campagne in stile “contro informazione” e per le sue posizioni dichiaratamente No vax.
Forse, se non avete seguito la vicenda, mentre leggete queste righe vi starete chiedendo: ho capito male? C’è qualcosa che mi sfugge? No, avete letto benissimo. Fin dalla giornata di lunedì, infatti, firme autorevoli e non (che si sono già messi in mostra in questi mesi, segnalandosi per le continue e intolleranti polemiche contro i pacifisti), hanno attaccato Santoro su questo punto: il suo evento era trasmesso da un sito negazionista, dunque il suo talk show è anch’esso negazionista.
E poco importa che il segnale con la diretta della serata fosse libero e accessibile a chiunque su Youtube. E ancora meno – o addirittura nulla – sembrava importare il fatto che sito di Byoblu fosse solo uno di quelli (ad esempio il nostro) che erano stati annunciati come uno dei canali attraverso cui era visibile la serata del Ghione. Nel giorno della manifestazione, infatti, le prime critiche arrivano da un giornalista de Il Foglio, Luciano Capone: “Quasi tutti sono sorpresi dalla convergenza tra Santoro e ByoBlu. A me – spiega il giornalista – non pare così strano. Quando Santoro faceva in televisione la propaganda per la ‘cura Di Bella’ Messora non si era ancora fatto le prime vaccinazioni”.
In questo atto di accusa era già contenuto il primo pilastro della campagna contro l’ex conduttore di Annozero: stabilire l’equazione che se il sito di Messora ha posizione no vax, anche la manifestazione della pace, in qualche modo, era permeata di questa identità. Un altro grande critico, nelle stesse ore, in rete, era Gianni Riotta. Giornalista molto schierato su posizioni interventiste, già compilatore di liste di proscrizione dei presunti pacifisti “amici di Putin”, Riotta scrive: “L’intesa Santoro Byoblu Messora sulla deformazione della cronaca e della realtà – attacca l’ex direttore de Il Sole – non è una sorpresa, ma una logica conseguenza del loro fosco, comune, approccio alla informazione e alla politica. Da sempre”.
Aggiungeva un giornalista di La Repubblica, Stefano Cappellini: “Al teatro Ghione di Roma in scena Santoro, Sabina Guzzanti, la Mannoia, Moni Ovadia ecc. per la serata ‘Pace proibita’ (proibita da chi, lo immaginate), diretta su Byoblu, network dei complottisti e negazionisti specializzato in ‘le cose che non vi dicono’. Il canale – conclude Cappellini – che meritano”. E, come loro, tanti altri. Polemisti che volutamente ignoravano tutte le altre testate che abbiamo trasmesso la serata: Telenorba e Antenna Sicilia, Radio Popolare.
Insomma, secondo questa singolare equazione dei critici bellicisti, se Byoblu trasmettesse un Angelus del Papa, persino Francesco diventerebbe un amico dei no vax. Perché – come in mille altri casi in questi giorni – l’obiettivo delle polemiche non è affermare un punto di merito, o una opinione, ma di imporre un anatema di principio, una sorta di cartellino rosso di squalifica dal consenso civile: chi è contro la guerra – sostengono gli interventisti bellicisti – è “de facto” un amico dei russi, un agente di Mosca, un emulo dei no vax.
Chi è contro la guerra deve essere per forza un cospiratore, un eversore, un provocatore. C’è dunque, nell’anatema che anche questa polemica esprime, qualcosa che trascende tutto: sia il reale peso di Byoblu nell’informazione italiana, sia le effettive opinioni di Santoro, sia le posizioni di merito dei suoi ospiti. C’è l’ennesima manifestazione di un sentimento apodittico ed estremo, una presa di posizione figlia di un singolare sentimento di intolleranza ideologica, l’asportazione a squalificare chiunque non aderisca alla logica della guerra e delle armi.
Poco importa che il 66% degli italiani abbiano le stesse posizioni, secondo i risultati (pressoché omogenei) di tutti i sondaggi di opinione realizzati in questo periodo. Anzi, semmai è il contrario: proprio perché si sentono minoranza, le elites belliciste aumentano il tasso della loro polemica contro chiunque si discosti dalla linea del sostegno alla guerra, alla Nato, alla scelta di fornire armi, se possibile anche quelle offensive. Anche quando apparentemente criticano Messora, dunque, questi giornalisti elmettati, e questi politici armiamoci-e-partite criticano Santoro. Anche quando apparentemente criticano Santoro, però, stanno criticando chi si oppone alla guerra. E anche quando mettono nel mirino “i pacifisti”, in realtà, se la stanno prendendo con chiunque si discosti dal coro conformistico di quelli che non vorrebbero che il conflitto in Ucraina finisse. Tutti nemici del popolo, magari a partire da te, che leggi.
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