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    E alla fine lo hanno fatto: gli sceriffi governatori scavalcano il governo e chiudono le scuole (per colpa loro)

    Vincenzo De Luca e Attilio Fontana
    Di Luca Telese
    Pubblicato il 15 Ott. 2020 alle 20:35 Aggiornato il 15 Ott. 2020 alle 20:52

    Alla fine ce l’hanno fatta. I governatori stanno decidendo da soli: Vincenzo De Luca in Campania ha chiuso le scuole primarie e secondarie fino al 30 ottobre e Attilio Fontana in Lombardia vuole fare un provvedimento per la didattica online per tutti gli studenti dell’ultimo anno del liceo, come TPI ha potuto anticipare.

    I due presidenti regionali ci hanno spiegato che le smentite di queste ore erano tutte palle. I governatori volevano chiudere, e lo hanno fatto. Sembra la trama di Assassinio sull’Orient Express di Agata Christie: tutti hanno dato il loro contributo, a riprova che spesso la destra e sinistra diventano solo infrastrutture per mascherare scelte comuni. Zaia lo ha proposto, Stefano Bonaccini lo ha chiesto in conferenza Stato-regioni (“Era solo una ipotesi estrema”, mugolava il suo staff in una nota lamentosa di due sere fa) e alla fine i due sceriffi hanno firmato l’ordinanza.

    Altri seguiranno. Dicono che è nell’interesse pubblico, ma ovviamente se si guardano i numeri che ha fornito il ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina questa spiegazione non torna, né a livello nazionale, né a livello locale: solo lo 0,075 per cento di studenti positivi in Campania, ovvero solo 610 su 789.196. La media nazionale – invece – è dello 0,080, altrettanto irrisoria. Ma allora perché lo fanno? Ve lo dico io, perché. Perché è facile ed é comodo, per loro. Non ci sono i vaccini perché sono stati comprati tardi e male, non ci sono i tracciamenti, perché non avevano il personale, non ci sono i tamponi perché non ci siamo dotati delle risorse e delle strumentazioni necessarie. Non ci sono le terapie intensive perché un respiratore lo puoi comprare, ma un anestesista no.

    E allora ecco il coniglio che salta fuori dal cilindro, la scorciatoia: chiudiamo tutto perché una ordinanza non costa nulla a chi la firma, e gli consente di passare da una domanda spiacevole (“perché non lo hai fatto?”), ad una affermazione comoda: “Lo stiamo facendo per voi”. No, non lo state facendo per noi. Ed è vero il contrario. Riflettete su questo: nella primavera di un anno fa chiudere era la decisione più difficile. Adesso, grazie alla leva della paura, usata come un bastone, su tutti noi, sta diventando la posizione più facile.

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