Coronavirus Trump la prende sotto gamba, ma l’epidemia è arrivata anche negli Usa
Le idiozie si ripetono, gli idioti si replicano e il Coronavirus sta dimostrando quanto tutto il mondo riesca a essere banalmente uguale a se stesso. Il nuovo sovranismo psicologico che ha preso piede tra i governanti ha reso l’evidenza dei fatti e la storia (passata e recente) degli inutili fardelli di cui poter fare volentieri a meno e che anzi vengono indicati come minacce provenienti dall’esterno.
E così possiamo goderci in tutta la sua pochezza il prode Donald Trump (ma c’è anche il suo collega brasiliano Bolsonaro) che urlacchiano al mondo come sia inutile preoccuparsi del Coronavirus e come si tratti solo di una banale influenza. Sono esattamente le parole che abbiamo sentito qui da noi, quando qualcuno sembrava dimenticare che il vero problema sarebbe stato (com’è in queste ore) lo stress a cui sono sottoposte le strutture ospedaliere.
È facile immaginare cosa accadrebbe anche negli USA dove la sanità non è pubblica e l’epidemia sarebbe una clava anche economica sulle famiglie. Ma non è solo questo il punto: qui ancora una volta siamo di fronte a politici (che si ritrovano ad altissimi posti di comando) che sventolano la propria ignoranza esibendola come se fosse un muscolo di cui andare fieri.
Accade con il cambiamento climatico, accade con la minimizzazione dei problemi di disoccupazione e di lavoro, accade nascondendo sotto al tappeto la questione migratoria e accade anche oggi con il Coronavirus. L’epidemia del resto ci sta insegnando proprio che c’è la mancanza di un senso di comunità. In senso ampio oltre ai confini transazionali e regionali, è il primo virus da combattere e il federalismo delle responsabilità è la piega migliore per il propagarsi della malattia.
Ovviamente tutti zitti anche gli amici di Trump nostrani, quelli che qui si sbracciano per chiedere al governo misure ancora più stringenti (invocando generali e colonnelli come nella loro peggiore tradizione) mentre non hanno parole da spendere sul presidente della più potente nazione al mondo che gioca a fare il piccolo coraggioso come uno studente qualsiasi che socializza fiero il suo accalcato aperitivo. Il Coronavirus lascerà molte lezioni tra cui anche quella che la propaganda e il bullismo politico non paga nelle vere situazioni del bisogno. Lo stanno dicendo i sondaggi italiani e potrebbe essere così anche per il bullo Trump. Negano per esistere perché non hanno altro da dire.
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