E così sono partiti gli applausi e le ire. Da una parte quelli che “Conte ha asfaltato Salvini e Meloni” dall’altra parte i tifosi di Salvini e Meloni a dirci che “questo è fascismo” e la rissa è servita. Una conferenza stampa che è stata annunciata tutto il giorno, per due giorni, come se fosse l’attesa nuova stagione di una serie tv, pronta a inserirsi tra la via crucis del Papa e a irrompere nei telegiornali si è trasformata in un picco di emozioni senza fatti.
Certo non è facile fare il presidente del consiglio in piena pandemia in un Paese in cui l’opposizione gioca a cavalcare l’indignazione bombardando con informazioni semivere una popolazione in quarantena ma forse sarebbe il caso di interrogarsi sul ruolo istituzionale che un presidente del consiglio a reti unificate ha in questo momento: esattamente cosa ci ha detto ieri Conte? Ci ha detto che bisogna stare a casa (beh, ovvio) ma non ha comunicato nulla più di questo: non ha speso una parola sulle casse integrazioni che ancora non si sbloccano, non ha speso una parole sui 600 euro per le partite iva e che invece sono bloccati (e forse qualcuno dovrà ripetere addirittura la procedura) non ci ha detto nulla su come il governo abbia intenzione di affrontare la Fase 2 al di là della comunicazione di una task force che penserà come fare, non ha indicato una strategia, non ha dato nessuna informazione. Pensateci, al di là dell’attacco alle opposizioni e al prolungamento del lockdown ieri Conte non ha dato un solo strumento, uno solo, per rassicurare concretamente le famiglie che lo seguivano.
Salvini e Meloni stanno lucrando sulla pandemia? Certo, fin dall’inizio, quella è la loro natura, il loro unico modo per fare politica e agitare il borsello elettorale. Questo è un Paese che è in campagna elettorale permanente da decenni, ben prima di Conte e di Salvini, è uno dei problemi atavici dell’Italia. Ma questo è il momento di governare e non di fare can can politico, e se davvero Conte vuole passare per il presidente super partes che sogna di diventare, allora potrebbe evitare di smarmellare conferenze stampa piuttosto paternalistiche in cui ci dice di fare i bravi e di comportarsi bene. Conte non è il Presidente della Repubblica: Conte sta in una posizione operativa in cui gli viene chiesto di fare e comunicare. Prima fare e poi comunicare. Possibilmente anche senza scadere nella polemica che può legittimamente esercitare in altri luoghi e in altri contesti. Volendo, poi, c’è anche un Parlamento che serve a questo.
Sì, è vero, Salvini si è preso la lezione che meritava (le bugie della destra sul MES sono qualcosa di vergognoso) ma la polemica durerà poco e poi ci sarà da pagare l’affitto e da comprarsi il cibo. Quindi?
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