Benché in molti casi l’uomo non sia riuscito a farne a meno, la guerra almeno a parole non piace a nessuno. Nessuno, al di là di cosa pensi intimamente, celebra la guerra in quanto tale, e quando per un qualsiasi momento decide di portarla avanti ne parla come di un gesto volto a liberare, la camuffa sotto altri termini, le aggiunge aggettivi come “umanitaria”. Che vi siano ragioni valide per muoverla o meno, la guerra è fortunatamente vista come qualcosa di brutto che deve in qualche modo essere giustificato. E per fortuna, visto che poche cose sono orrende quanto una guerra.
Fortunatamente non ce ne rendiamo conto, perché il nostro Paese e il nostro contesto geografico e politico vivono da decenni in una condizione di pace, e tra gli italiani sono sempre meno quelli che hanno vissuto il dramma della Seconda Guerra Mondiale. Ancora meno quelli che l’hanno vissuta da combattenti. Forse anche per questo tante volte le persone si sbilanciano in commenti azzardati in un senso o nell’altro. Si sente parlare di bombe come se fossero in grado di distinguere un militare da un civile, e al tempo stesso si invocano trattative di pace su basi talvolta campate per aria: una delle caratteristiche per cui la guerra è una cosa orrenda è che non è mai facile trovare tra i contendenti il modo di finirla se non con la sopraffazione di uno dei due. Siamo fortunati a non averla vissuta in prima persona, e forse anche per questo dovremmo avere un certo pudore prima di metterci in cattedra a spiegare a tutti come si inizia, si combatte, si evita o si pone fine a una guerra, su come si aprono trattative e su che basi si siglano trattati di pace.
Ma per quanto la società faccia passi da gigante, vediamo che nello stesso mondo in cui gli esseri umani arrivano sulla luna, inventano computer potentissimi e curano malattie un tempo ritenute inguaribili non siano riusciti a fare passi avanti su questo argomento. Nel 2023 ancora si uccide, si odia, si cerca di sopraffare il prossimo, e così facendo si scatenano reazioni. E per questo continuano a scoppiare guerre, in tutto il mondo.
La Prima guerra mondiale doveva essere la “Guerra che pone fine a tutte le guerre”. Nome decisamente sbagliato. La guerra è rimasta uno strumento considerato inevitabile dall’uomo, e per questa ragione lo stesso uomo ha deciso di provare a darle delle regole. Ma due Paesi che sono in grado di combattere una guerra stando alle regole sono probabilmente in grado di risolvere le loro controversie con altri strumenti. La guerra, infatti, è pura sopraffazione, e si vince uccidendo e distruggendo: rispettare tutte le regole è pressoché impossibile.
Dunque, fare le anime candide ha poco senso: sappiamo che la guerra oggi fa ancora parte di questo mondo e in troppi casi non ha una via d’uscita facile, in questo tempo in cui la diplomazia sembra gravemente ammalata. Ma riteniamoci fortunati di non averla vissuta e confidiamo che possa presto essere un brutto ricordo del passato.