Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e candidato alla segreteria del Pd, ha delineato la strategia dem in vista delle elezioni europee di maggio. La proposta di Zingaretti è quella di creare una coalizione larga “in cui il Pd svolga il ruolo di promotore”, rinunciando alla bandiera “il simbolo del partito non è un dogma”.
L’obiettivo del presidente della Regione Lazio è quello di creare una “nuova piattaforma per cambiare l’Europa”, che nasca da una “lista forte, unitaria e aperta: dobbiamo aprirci e allargarci, aggregare forze culturali, economiche e sociali per dare un’idea che c’è un’Europa da rifondare”. È quanto ha dichiarato Zingaretti in un’intervista rilasciata al Messaggero.
La sua idea ha trovato l’appoggio dell’ex ministro Carlo Calenda, che interpreta l’apertura di Zingaretti come un segnale positivo per verso il suo Fronte Repubblicano. In un’intervista all’Adnkronos Calenda si dichiara anche disponibile a impegnarsi in prima persona da candidato nella lista lanciata da Zingaretti.
Positivo anche il commento di Laura Boldrini: “Apprezzo la proposta di Zingaretti di costruire per le prossime elezioni europee una lista unitaria e aperta al mondo della scuola, del lavoro, ai giovani e all’associazionismo è una prospettiva sulla quale io stessa sto lavorando da mesi perché sono convinta che per suscitare interesse e partecipazione, soprattutto dei giovani, serva presentarsi alle prossime elezioni europee con una proposta inedita e innovativa, senza simboli di partito, nella quale si riconoscano le tante realtà sociali che negli ultimi anni non si sono più sentite rappresentate dalle forze progressiste”.
“Il voto del 26 maggio – ha aggiunto – sarà determinante per il futuro, si confronteranno due visioni alternative di società per l’Italia e per l’Europa. Soltanto unendo le forze e aprendo alle migliori energie della nostra società sarà possibile contrastare la deriva nazionalista e costruire il progetto di un’Europa nuova”.
L’ex segretario dem Maurizio Martina interpreta invece le parole di Zingaretti come un via libera all’ipotesi di archiviare il simbolo del partito: “Io mi candido alla guida del Pd perché penso che non ci possa essere alternativa a Lega e Cinque Stelle senza questa comunità”.
“Il simbolo del Pd è un patrimonio di cui andare orgogliosi. – dichiara Martina. “Esprime l’impegno di migliaia di persone che si battono per un’Italia più giusta. Il punto non è rinunciarvi ma metterlo al servizio insieme ad altri per una grande battaglia per la nuova Europa contro i nazionalpopulisti di casa nostra”.
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