Voto di fiducia – Il Governo 6 dicembre 2018 ha annunciato che porrà la questione, o voto di fiducia sul testo della legge di bilancio.
Ma cosa significa porre la questione di fiducia?
La questione di fiducia può essere posta dal governo su una sua iniziativa che richiede l’approvazione da parte del parlamento e che sia considerato un atto fondamentale della propria azione politica.
Ponendo la questione di fiducia l’esecutivo dichiara che se la sua proposta non dovesse ricevere l’approvazione del parlamento, verrà considerata venuta meno la fiducia delle Camere, e di conseguenza presenterà le sue dimissioni.
Il voto di fiducia viene utilizzata dal governo per compattare la maggioranza che lo sostiene e impedire l’ostruzionismo da parte delle opposizioni. Nel momento in cui si pone la fiducia su una legge, automaticamente tutti gli emendamenti decadono e la legge deve essere votata così come è stata presentata.
Oggi il voto di fiducia viene sempre più utilizzato per rendere più veloce il dibattito in aula e assicurare l’approvazione di proposte molto discusse.
Se il Parlamento respinge la questione di fiducia posta dal Governo, quest’ultimo, privo della fiducia delle Camere, deve rassegnare il mandato nelle mani del Capo dello Stato.
La questione di fiducia non è disciplinata dalla Costituzione ma dai regolamenti interni di Camera e Senato.
Sulla questione di fiducia si vota per appello nominale non prima di ventiquattro ore, salvo diverso accordo fra i Gruppi. Il voto nominale ha l’obiettivo di impedire che vi siano franchi tiratori che si nascondono dietro il voto segreto. Ha facoltà di rendere dichiarazione di voto un deputato per ciascun Gruppo.
La questione di fiducia non può essere posta su proposte di inchieste parlamentari, modificazioni del Regolamento e relative interpretazioni o richiami, autorizzazioni a procedere e verifica delle elezioni, nomine, fatti personali, sanzioni disciplinari.
Leggi l'articolo originale su TPI.it