Il Global Compact non s’ha da fare e Giorgia Meloni canta vittoria. A dicembre il governo aveva rimandato la decisione sul documento Onu sulle migrazioni e, mercoledì 28 febbraio, la Camera ha approvato una mozione di Fratelli d’Italia contro il patto sulla gestione dei migranti voluto dall’Organizzazione delle Nazioni Unite. Il testo, presentato dal capogruppo Francesco Lollobrigida, ha ottenuto il via libera dall’aula di Montecitorio grazie al voto favorevole di Fdi e Fi. Si sono astenuti il Movimento 5 Stelle e la Lega. Contrari Pd e Leu.
La mozione impegna il governo a “non sottoscrivere il Global Compact for save, orderly and regular migration e a non contribuire al trust fund”. È stata approvata con 112 voti a favore e 102 contrari. Si sono astenuti 262 deputati. Le due forze di governo hanno scelto di non esprimere un parere sulla mozione: il plenum dell’assembla di Montecitorio era di 630 deputati e dunque la maggioranza teorica era di 315, di conseguenza il quorum si era abbassato. Un scelta anomala come sottolinea il Corriere della Sera, visto che il governo giallo-verde è vincolato su un così delicato tema di politica estera.
La parte del testo di Fdi che ha ottenuto l’ok prevede l’impegno per il governo “ad adottare iniziative per garantire l’immediata creazione di hotspot nei paesi del Nordafrica per l’esame di domande di asilo”, a “porre il tema di quello che appare ai firmatari del presente atto un approccio neocoloniale francese nei confronti dell’Africa e del franco CFA all’attenzione delle Istituzioni europee” e a “disporre l’invio di un contingente militare nella zona di Castel Volturno a supporto della altre forze di polizia nella lotta alla mafia nigeriana”. A favore di quest’ultima misura ha votato anche il Partito Democratico.
Non è stata la parte in cui si proponeva “un blocco navale” davanti alle coste libiche.
Il Movimento 5 Stelle diviso – La leader di Fratelli d’Italia esulta e il M5S si divide. Sul documento i gialloverdi si erano già divisi lo scorso novembre, al punto che il premier Giuseppe Conte aveva deciso di bloccare la questione annunciando che avrebbe seguito il pronunciamento del Parlamento.
Giuseppe Brescia, Valentina Corneli e Doriana Sarli – tre deputati considerati vicini al Presidente Roberto Fico – si sono dissociati dalla decisione dei pentastellati di astenersi esprimendo un voto contrario alla parte della mozione che impegna il governo “a non sottoscrivere il Global Compact”. Secondo le dichiarazioni di Sarli, i tre hanno espresso dissenso perché imporre al governo l’impegno di non firmare il Global Compact “è per me assolutamente sbagliato. È una cosa che avevamo rinviato perché non trovavamo un accordo con l’altra parte del governo, ma non si era deciso di votare no a firmare il Global Compact. Eravamo ancora in un limbo, che a me non piaceva, perché sono per il sì al Global Compact”.
Ha espresso dissenso anche Gilda Sportello, che è andata polemicamente via dall’aula.
Il partito di Giorgia Meloni, invece, esulta. La leader ha sottolineato, rivendicando il successo della mozione nonostante “l’astensione di M5S e Lega”, che ora “l’immigrazione non sarà mai un diritto fondamentale”.
Le reazioni del Pd e Leu – “Grazie al M5s alla Camera passa una mozione che boccia il Global compact e che chiede un blocco navale davanti alla Libia. Quindi mi correggo: i grillini non sono di destra come dico sempre. Sono di estrema destra”, ha scritto su Twitter il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini.
“Debacle grillina. Governo in tilt”, ha commenta Enrico Borghi del Pd. E il capogruppo dem Graziano Delrio ha osservato: “Un governo che delega la propria politica estera facendo stabilire a Fratelli d’Italia e Forza Italia la strategia sul Global Compact mentre la maggioranza scappa dalle decisioni e’ l’ennesima prova di una situazione di sbandamento che non puo’ non allarmare chi ha a cuore il presente ed il futuro del Paese”.
Chiara la posizione della parlamentare si LeU Laura Bordini: “L’Italia è priva di una politica estera ed è sempre più isolata sullo scenario internazionale. Una maggioranza paralizzata dalle sue divisioni e incapace di decidere consente, astenendosi dal voto alla Camera, di far passare il no di Fratelli d’Italia e Forza Italia al global compact sulle politiche migratorie. Governare vuol dire assumersi le proprie responsabilità, non delegarle ad altri”.
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