“Il Palio straordinario di Siena, avvenuto sabato, è stato uguale a quelli ordinari: uno spettacolo inguardabile condito con le solite crudeltà oscene. So che dicendo queste cose mi garantisco le consuete contumelie dei senesi, legati affettivamente e incoscientemente a questa manifestazione medievale, cruenta e priva di pietà. Ma non importa. Sono abituato ai loro insulti motivati dal fatto che non sarei capace di comprendere il valore storico della animalesca tenzone”.
Vittorio Feltri, nel suo editoriale di lunedì 22 ottobre su Libero, ha attaccato duramente il Palio di Siena.
Due giorni prima, sabato 20 ottobre, nel corso del “Palio straordinario” un cavallo è morto. Si tratta di Raol, il cavallo della Giraffa montato da Jonatan Bartoletti.
A causare il decesso dell’animale l’incidente avvenuto al secondo Casato quando Raol è caduto a terra con il proprio fantino. Le condizioni del cavallo erano apparse fin da subito molto gravi. Trasportato alla clinica veterinaria del Ceppo il cavallo è stato sottoposto a tutta una serie di cure nel tentativo di salvargli la vita ma purtroppo non c’è stato niente da fare: alcune complicazioni hanno portato alla morte dell’animale.
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Feltri, prendendo spunto da questo episodio, è quindi tornato ad attaccare il Palio, come aveva fatto altre volte in passato.
“Cavalli frustati e lanciati al galoppo sfrenato su una piazza ricoperta di terra del contado; vari fantini cadono e vengono travolti dagli equini, tra cui talvolta non mancano quelli che muoiono ammazzati perché irrimediabilmente feriti. Personalmente ho praticato l’ippica e conosco la cattiveria degli ippici che, pur di vincere una gara, sottopongono le nobili bestie a vere e proprie torture”.
“Il Palio – conclude Feltri – va eliminato in nome della civiltà oltre che per rispetto verso animali nei confronti dei quali dovremmo essere grati, visto che fino al 1800 sono stati l’unico mezzo di trasporto utilizzato dagli umani. Concediamo loro il privilegio di non essere martirizzati. Cari senesi, smettete di appassionarvi alla macelleria di piazza. State attenti ai buchi delle banche più che alle galoppate”.