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“Vi spiego perché il Movimento 5 stelle ha vinto le elezioni”: Davide Casaleggio al Washington Post

In un commento sul quotidiano Washington Post, uno dei principali dirigenti del M5s, ha spiegato quali sono stati i motivi del trionfo del movimento alle elezioni del 4 marzo 2018

Di Laura Melissari
Pubblicato il 20 Mar. 2018 alle 12:00 Aggiornato il 20 Mar. 2018 alle 12:21

Davide Casaleggio, figlio di Gianroberto Casaleggio, fondatore con Beppe Grillo del Movimento Cinque Stelle, è uno dei massimi dirigenti del partito che ha vinto le elezioni politiche del 4 marzo 2018. In un articolo del Washington Post ha spiegato perché il Movimento ha trionfato.

Casaleggio è anche presidente dell’Associazione Rousseau, che ha creato la piattaforma digitale del movimento dove si prendono le decisioni e dove i cittadini possono interagire e partecipare.

“Quando il Movimento a cinque stelle ha ricevuto la più alta percentuale di voti – 33 percento – alle elezioni italiane del 4 marzo, il suo candidato primo ministro, Luigi Di Maio, ha dichiarato: “Non puoi fermare il vento con le mani”. In effetti, il Movimento Cinque Stelle è un vento inarrestabile che continuerà a crescere perché è allineato al futuro. I cittadini di tutto il mondo invocano un’autentica democrazia, esprimono le loro voci direttamente e non sono più trattenute dall’establishment”. Inizia così il suo commento sul prestigioso quotidiano statunitense.

Il ruolo di internet

Come scrive Casaleggio, il M5s ha ha usato internet per giocare un ruolo cruciale durante la campagna elettorale, attirando gli elettori e venendo supportata da donazioni di cittadini comuni, che in totale hanno donato circa un milione di dollari. La missione del movimento è sostanzialmente riassunta così: “porre fine alla corruzione, combattere l’evasione fiscale, ridurre le tasse, proteggere l’ambiente, migliorare l’istruzione e accelerare l’innovazione”.

La vittoria dei Cinque Stelle dimostra, secondo Casaleggio, che il precedente modello politico basato sui partiti è obsoleto e antieconomico e che internet ha reso possibile la democrazia diretta, che ha messo al centro il cittadino, a discapito di quella rappresentativa che sta “gradualmente perdendo significato”.

“Ogni voto ci è costato circa 9 centesimi – un costo coperto da micro-donazioni da circa 19mila cittadini che hanno donato un totale di circa 1 milione di dollari, sostenendo tutti i costi della nostra campagna elettorale. Per i partiti tradizionali, secondo il gruppo politico +Europa, un singolo voto costava quasi cento volte di più, circa 8,50 dollari per voto”, spiega ancora il dirigente.

La piattaforma Rousseau

Nel suo commento Casaleggio si sofferma in particolar modo sulla piattaforma Rousseau, di cui è presidente, che consente non solo ai cittadini di scegliere i candidati, ma che permette ai membri del M5s di “proporre direttamente iniziative e referendum che possono essere portate in Parlamento, grazie a un programma chiamato Lex Iscritti. “L’Associazione Rousseau è riuscita a introdurre circa 20 proposte legislative in Parlamento, tutte votate dai cittadini online”.

Ma Rousseau non si fermerà qui, spiega Casaleggio che già guarda oltre. Tra i nuovi progetti c’è quello di applicare le tecnologie blockchain al voto online (la tecnologia che sta dietro i bitcoin).

“Ciò consentirà una certificazione decentralizzata di ogni voto online. Immaginiamo anche un percorso meritocratico di selezione attraverso la Rousseau Open Academy che ci assicura di mettere in campo candidati di altissima qualità”.

“I nostri obiettivi sono ambiziosi: pensiamo di raggiungere un milione di membri attivi. La stella polare del movimento è la partecipazione dei suoi membri. Sono loro a determinare le decisioni più importanti che il movimento deve prendere e la direzione che prenderà. Il nostro slogan – “Partecipa, non delegare!” – è ciò che garantisce il nostro continuo successo in futuro. E la nostra speranza è che riusciremo a fornire un modello per rinnovare la democrazia ovunque restituendola ai cittadini”.

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