L’Unità di crisi della Farnesina, ha confermato che tra i 13 morti dell’attentato avvenuto il 17 agosto a Barcellona ci sono anche tre cittadini italiani. Il ministero degli Esteri non ha voluto rilasciare le identità delle vittime.
Tra questi, c’è Bruno Gulotta, un uomo di 35 anni, di Legnano, rimasto ucciso sulle Ramblas. A confermarlo è stata la famiglia stessa di Gulotta. L’uomo era responsabile marketing e vendite di Tom’s Hardware, un sito-web di tecnologia. La notizia è stata data anche dalla stessa azienda per cui lavorava. Gulotta era in vacanza in Spagna con la compagna Martina e i due figli.
La famiglia stava passeggiando per le Ramblas, Martina Gulotta aveva in braccio il figlio di soli 7 mesi, mentre Bruno Gulotta teneva per mano il fratello maggiore, di 5 anni.
Il comune di Legnano ha voluto esprimere la propria vicinanza alle vittime, pubblicando una dichiarazione su Facebook.
La seconda vittima italiana è invece Luca Russo, 25enne di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza. Russo si trovava a Barcellona insieme alla fidanzata, Marta Scomazzon, anche lei di Bassano. Il giovane laureato in ingegneria energetica era originario di Marostica.
Una terza vittima italiana, Carmen Lopardo, di 80 anni, è rimasta uccisa nell’attacco alle Ramblas. La donna viveva in Argentina da oltre 60 anni, il ministero degli Esteri del paese latino americano ha riferito che Lopardo si trovava in Spagna “da turista”.
I fatti
Intorno alle ore 17 di giovedì 17 agosto, un furgone bianco di marca Fiat ha travolto la folla sulla Rambla di Barcellona dopo aver percorso almeno 530 metri a una velocità media di 80 chilometri orari.
Il mezzo, guidato da un attentatore sconosciuto, ha proceduto a zig zag nell’area pedonale della popolare località turistica, entrando all’altezza di Plaça Catalunya e andandosi a schiantare contro un’edicola.
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