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    Il capo dei servizi segreti siriani è stato a Roma a gennaio

    Il capo dei servizi segreti siriai, Ali Mamlouk. Credit: Afp.

    Ali Mamlouk​, che figura nella black list europea dei responsabili di crimini contro l’umanità, ha incontrato il suo omologo italiano, Alberto Manenti

    Di Enrico Mingori
    Pubblicato il 29 Mar. 2018 alle 12:38 Aggiornato il 10 Set. 2019 alle 17:41

    Il capo dei servizi segreti siriani, Ali Mamlouk​, è stato a Roma nel gennaio 2018 e ha incontrato il suo omologo italiano, Alberto Manenti, direttore dell’Aise, l’agenzia per le informazioni e la sicurezza esterna.

    La notizia, già anticipata da Tpi, è stata confermata dal quotidiano francese Le Monde., secondo cui nella riunione si è parlato, tra le altre cose, di immigrazione e questioni legate alla sicurezza.

    Le prime indiscrezioni sulla visita a Roma di Mamlouk erano state pubblica a fine febbraio da Al-Akhbar, quotidiano libanese notoriamente vicino a Hezbollah.

    Le Monde cita tre fonti autorevoli siriane, tra cui un funzionario dei servizi segreti di un paese vicino alla Siria. “Secondo le nostre informazioni, Mamlouk si è recato a Roma con un jet privato messo a disposizione dalle autorità italiane”, scrive il giornale francese.

    La vicenda è stata oggetto di una interrogazione scritta sottoposta da 24 parlamentari europei all’Alto rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Federica Mogherini.

    Al Parlamento Europeo è stato chiesto di affrontare questo problema nel dibattito con la risoluzione sulla Siria che è previsto a Strasburgo questa settimana.

    Ali Mamlouk​ è uno dei più importanti nomi dell’apparato repressivo siriano, presente nella black list europea dei responsabili di crimini contro l’umanità.

    Le Monde sottolinea come sia uno dei pochi alti funzionari del governo siriano cui è concesso di viaggiare all’estero.

    Negli ultimi anni ha visitato la Giordania, l’Egitto, la Russia, l’Iraq e persino l’Arabia Saudita, paese tra i principali nemici del governo guidato dal presidente Bashar al-Assad.

    L’obiettivo di queste missioni è rompere l’isolamento del regime e avviare la sua normalizzazione per trasformare le vittorie militari in successi diplomatici.

    Il viaggio a Roma fa seguito a un invito da parte del servizio segreto francese in violazione alla normativa dell’Unione europea che vieta a molti alti funzionari siriani di entrare nel territorio dell’Ue.

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