“Attenzione zona altamente inquinata da immondizia abbandonata e infestata da finocchi molesti”. A Verona spunta un volantino omofobo in una zona della città che, come spiegano le associazioni per i diritti gay della città veneta, è frequentata “fin dal dopoguerra uda persone gay, una zona franca deputata agli incontri”.
A denunciare il manifesto omofobo sono state proprio le associazioni per i diritti omosessuali e antifasciste veronesi, tra cui Assemblea 17 Dicembre, Arcigay/Arci Pianeta Milk Verona, Circolo Pink Verona, Non Una Di Meno Verona, Azione Antifascista Verona e Potere Al Popolo Verona.
La zona in questione, quella del Lazzaretto, non è nuova ad aggressioni e intimidazioni ai danni di omosessuali.
Nel comunicato diffuso dalle associazioni su Facebook col titolo ironico “Sono arrivati gli eco-omofobi” si legge che “nel corso degli anni qui si sono verificate scorribande e pestaggi ai danni dei gay che lo frequentano”.
Con il volantino, le associazioni gay lanciano l’allarme: “Visti i precedenti, li dovremmo forse considerare un avvertimento? Seguiranno azioni violente?”.
I volantini – si legge ancora nel post – sono seguiti alla manifestazione del 18 agosto, organizzata dalle associazioni per rispondere all’ennesima violenza omofoba che si è consumata in città: “Centinaia di persone mano nella mano e con striscioni e bandiere arcobaleno hanno marciato, ballato e cantato affinché aggressioni come quella contro Andrea e Angelo avvenuta in Piazza Bra non si verifichino più”.
Infatti lo scorso 11 agosto, due ragazzini omosessuali sono stati aggrediti in una piazza veronese. Un 21enne di origini romene – individuato e denunciato – aveva insultato prima e preso a schiaffi poi la coppia di ragazzini che passeggiava mano nella mano in strada.
Aggressione questa che le associazioni avevano deciso di denunciare con forza proprio attraverso la manifestazione del 18.
“E forse non è un caso che i volantini compaiano proprio a ridosso del corteo – si legge nel post – e che il consueto velenoso clima d’intolleranza che respiriamo a Verona torni a manifestarsi”.
Pare che nei giorni scorsi siano stati avvistati nella zona in cui è comparso il volantino omofobo alcune persone con la maglietta blu e il logo dell’Hellas Verona, “che in città è sempre stato, attraverso lo stadio e la curva sud, un vivaio dell’estrema destra”.
“Il volantino – segnalato alla Digos dall’associazione Pianeta Milk Arcigay Verona, a cui è stato consegnato da un frequentatore del Lazzaretto – è d’altra parte firmato con un logo associato a un marchio-logo contiguo all’estrema destra: una scala con uno dei pioli trasformati in dente di lupo, simbolo adottato dal nazismo e da un certo tipo di tifoseria”, continua il post delle associazioni gay su Facebook.
Ma i molestatori non sono di certo i “finocchi”: “Sono altri, e cioè coloro che diffondono l’odio contro le persone omosessuali e transessuali. Coloro che sono d’altra parte prontissimi a strumentalizzare la vicenda dell’aggressione in Piazza Bra per i propri fini politici”.
“A loro, noi rispondiamo con forza: non sui nostri corpi”, concludono le associazioni.
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