Leggi TPI direttamente dalla nostra app: facile, veloce e senza pubblicità
Installa
Menu
Home » News

Verona contro l’aborto: approvata la mozione per diventare “città della vita”

Credit: profilo Facebook "Non una di meno - Verona"

Il comune si impegna a finanziare le associazioni impegnate nella prevenzione all'interruzione di gravidanza

Di Massimo Ferraro
Pubblicato il 6 Ott. 2018 alle 10:37 Aggiornato il 6 Ott. 2018 alle 10:38

Il consiglio comunale di Verona ha approvato a larga maggioranza la mozione 434 che la dichiara “città a favore della vita”, e adotta alcune iniziative “per la prevenzione dell’aborto e il sostegno alla maternità”. È stata bocciata invece la proposta per la sepoltura automatica dei feti abortiti, anche contro la volontà della donna.

La mozione è stata approvata nel 40° anniversario della legge 194 del 1978 che ha depenalizzato l’aborto in Italia. Per protesta le attiviste di “Non una di meno” si sono vestite come le ancelle della serie tv “The Handmaid’s Tale” (qui vi spieghiamo di cosa parla la serie), e sono state allontanate dall’aula.

La sera di giovedì 4 ottobre, intorno alle 22, sulla sua pagina Facebook il gruppo femminista ha raccontato quanto accaduto: “Con 21 voti a favore e 6 contro, è stata approvata la mozione 434”.

Con il passaggio della mozione, il Comune finanzierà “associazioni cattoliche a scopo di lucro che hanno l’obiettivo di promuovere iniziative contro l’aborto”.

“Dopo aver letto la delibera posso dire che non capisco davvero perché indignarsi se il comune scaligero, nel pieno rispetto della legge, decide di aiutare le donne in difficoltà a proseguire la gravidanza”. Così ha commentato il senatore leghista, Simone Pillon, noto per il suo disegno di legge sull’affido condiviso dei figli.

“A norma di legge dovrebbero farlo tutti i Comuni. Sbaglio? A me pare chiaro l’articolo 1 della 194/1978 in cui si sancisce che ‘lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità tutela la vita umana dal suo inizio'”.

“‘L’interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le Regioni e gli enti locali, nell’ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che l’aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite'”, ha detto il senatore.

La maggioranza, composta da una coalizione di centrodestra che comprende Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, ha cercato senza successo di far mettere all’ordine del giorno un’altra mozione, che prevedeva la sepoltura automatica dei feti abortiti anche contro la volontà della donna coinvolta.

“Le ancelle presenti a protestare sono state sgomberate dall’aula e quasi 50 persone sono state trattenute nell’androne del consiglio comunale”, in attesa che venissero loro restituiti i documenti.

Vito Comencini della Lega, uno dei promotori della mozione 434, non era presente a votare. “Purtroppo persino la capogruppo del Partito Democratico Carla Padovani ha votato a favore”, il commento amaro delle attiviste.

Padovani nel 2012 era uscita dal Pd per passare all’Udc, in contrasto con il partito proprio perché contraria alle unioni civili tra persone dello stesso sesso.

La mozione doveva essere discussa a fine luglio ma fu rinviato il voto. Anche questa estate decine di attiviste si erano presentate vestite come le ancelle della serie tv “The Handmaid’s Tale”.

Il primo firmatario della mozione è il consigliere della Lega Alberto Zelger. Con la sua approvazione il Comune si impegna a “inserire nel prossimo assestamento di bilancio un congruo finanziamento ad associazioni e progetti che operano nel territorio comunale” impegnati nella prevenzione all’interruzione di gravidanza.

Dovrà poi essere promosso “il progetto regionale ‘Culla segreta’, stampando e diffondendo i suoi manifesti pubblicitari nelle circoscrizioni e in tuti gli spazi comunali”.

“Culla segreta” è un progetto della Regione Veneto, un manifesto da collocare all’interno dei consultori per segnalare la possibilità di partorire in modo sicuro e anonimo negli ospedali, come previsto da una legge nazionale.

Nel documento di 3 pagine vengono espresse posizioni molto conservatrici sull’interruzione di gravidanza. Si parla ad esempio di “uccisioni nascoste” in riferimento a “pillole abortive”, ossia la contraccezione d’emergenza.

A sostegno delle tesi esposte, come visibile nelle note al testo, si citano i siti di: Centri d’aiuto per la vita, Marcia per la vita, Libertà e persone, Il cuore in una goccia, Notizie pro vita e Basta bugie.

LEGGI ANCHE: Il diritto all’aborto nel mondo

Leggi l'articolo originale su TPI.it
Mostra tutto
Exit mobile version