Per entrare a Venezia non basterà solo pagare, ma dal 2022 bisognerà prenotare anche l’ingresso. Ad annunciarlo è il sindaco Luigi Brugnaro che precisa: “ma non sarà impedito a nessuno l’accesso, che sarà però più complicato per chi non prenota”.
L’obiettivo della prenotazione è quello di consentire di pianificare la visita in città. Dopo il ticket da 6 euro nei giorni ordinari, 8 in quelli da bollino rosso e 10 nei giorni da bollino nero, ora arriva anche la prenotazione per l’accesso al capoluogo lagunare.
Questo è quanto prevede la proposta di delibera sul regolamento per l’istituzione e la disciplina del contributo di accesso a Venezia predisposta dalla giunta municipale e presentata dal sindaco Brugnaro.
Il primo cittadino spiega che l’obiettivo è quello di “Rendere migliore la vita dei residenti della città antica e delle isole, in una città particolare e che sopporta costi – a cominciare da quelli per le pulizie e i rifiuti – che superano anche di 30 milioni quelli di qualunque altro centro storico italiano. Costi che ora gravano su cittadini e imprese”.
“Di certo non siamo interessati a fare cassa, e in assoluta trasparenza quei fondi serviranno per diminuire la spesa a carico dei veneziani, per le manutenzioni del centro storico e per aumentare la sicurezza, anche con nuove assunzioni di vigili urbani”, aggiunge Brugnaro.
La delibera è stata predisposta con la consulenza dello studio legale Origoni Grippo Cappelli & Partners. Sono previste esenzioni.
Il biglietto non dovrà infatti essere pagato dai residenti nel Comune, dai lavoratori (anche pendolari, dipendenti o autonomi) che accedano al centro storico o alle isole minori, dagli studenti, anche pendolari, e dai componenti dei nuclei familiari di persone che risultino aver pagato l’Imu nel Comune di Venezia.
Esentati anche i residenti della Città Metropolitana di Venezia e della Regione Veneto, i possessori di Carta VeneziaUnica abilitata alla navigazione, i disabili gravi e i degenti delle strutture sanitarie con relativi accompagnatori, i partecipanti a competizioni sportive riconosciute dal Coni, il personale delle Forze Armate e i conviventi e parenti fino al terzo grado dei residenti.