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“Ora devi dichiarare davanti alla telecamera che questa è realmente la tua volontà”: le ultime parole tra Dj Fabo e la sua fidanzata prima di morire

La compagna di Fabiano Antoniani racconta le toccanti parole pronunciate da Dj Fabo durante le operazioni che hanno condotto alla morte del ragazzo

Di Lara Tomasetta
Pubblicato il 14 Feb. 2018 alle 12:57 Aggiornato il 27 Feb. 2018 alle 10:45

Fabiano Antoniani, il dj di 39 anni rimasto cieco e tetraplegico dopo un grave incidente stradale, moriva alle 11.40 del 27 febbraio 2017, ricorrendo al suicidio assistito in Svizzera.

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Marco Cappato, l’esponente radicale dell’associazione Luca Coscioni, che lo ha accompagnato nel viaggio è ora accusato di istigazione al suicidio e la sentenza definitiva della Corte d’Assise è prevista per mercoledì 14 febbraio.

Di seguito le toccanti parole pronunciate da Dj Fabo durante le operazioni che hanno condotto alla morte del ragazzo, raccontate dalla fidanzata di Fabiano:

“‘Ora voglio restare con la mia mamma”, mi ha sussurrato. Poi, a turno, sono entrati Dani, Amal e Marietto. Alla fine mi ha chiamata e mi ha detto:

“Quindi? Andiamo?”.

“La fase successiva è la somministrazione del farmaco anti rigetto che ti daranno via peg, ma non è ancora il farmaco di fine vita. Non è deciso niente, ti puoi fermare ancora, anche dopo il farmaco anti vomito hai tutto il tempo che vuoi”.

“Ho capito”, ha annuito.

Quindi, ho chiamato quelli dello staff perché gli somministrassero il farmaco.

“Dài, però: ci siamo?” mi ha domandato secco passati pochi istanti dall’assunzione dell’antiemetico. “Vale, voglio che quando schiaccio il pulsante la mamma mi tenga la mano sinistra e tu la destra. Com’è stato per tutta la mia vita. Non voglio nessun altro”.

Abbiamo messo il tavolino con sopra il pulsante all’altezza della sua bocca.

“Ora devi dichiarare di nuovo davanti alla telecamera che questa è realmente la tua volontà, poi dovrai schiacciare il tasto. Hai capito?”.

“Sì”.

“È la tua volontà?”.

“Sì”.

“Stai tranquillo, io sono qua di fianco a te”, gli ho detto.

La mamma ha appoggiato la testa sul letto mentre Fabiano apriva la bocca alla ricerca del pulsante che non riusciva a trovare, finché lo ha afferrato.

Si è addormentato in dieci secondi. Ha chiuso gli occhi, mentre lasciava cadere la testa in avanti. Sono uscita dalla casetta, disperata, mentre non vedevo persone, ma soltanto ombre. La prima che ho incrociato è stata quella di Avy: “È andato”, gli ho detto meccanica. “Adesso è libero”, mi ha risposto. 

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