Davide Trentini, 53enne toscano malato di sclerosi multipla, è morto il 13 aprile in una clinica svizzera ricorrendo al suicidio assistito, accompagnato da Mina Welby.
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“Ciao Davide, è stato un dovere aiutarti”, ha scritto su Twitter Marco Cappato dell’associazione Luca Coscioni, rivolgendo un saluto a Davide.
Ora l’associazione Luca Coscioni ha reso note le ultime parole scritte da Davide prima di morire, impresse in un lettera dal forte contenuto che promuove il suicidio assistito in Italia e anche la legalizzazione della marijuana, non solo per uso terapeutico ma come reale sollievo ai suoi dolori.
“Mi chiamo Davide T., ho 52 anni, sono malato di sclerosi multipla dal 1993, per i primi anni in forma più tollerabile, poi, la stronza si è trasformata nella forma “più stronza”: la secondaria progressiva. Negli anni, le ho provate veramente tutte, dagli interferone, prima quello settimanale, poi quello che mi auto iniettavo (allora le mani funzionavano!) ogni due giorni, poi è cominciato l’orribile periodo della chemio!!! Insomma, le ho provate proprio tutte. Ora da 1,92 sono diventato uno sgorbio con le gambe lunghe, gobbo fino quasi in terra, ma SOPRATUTTO dolori lancinanti e veramente insopportabili h24. Ormai passo tutti i giorni, ma proprio tutti, o in bagno sul water, o sul letto in qualche maniera, con la pasticca all’oppio per cercare di calmare i dolori”.
Davide aveva 27 anni quando ha iniziato a non sentire più un lato del corpo. Si trattava dei primi sintomi della sclerosi multipla, una malattia degenerativa che provoca lesioni al sistema nervoso centrale.
Con il passare degli anni la malattia è diventata sempre più insopportabile. Da mesi Davide non riesce più a far nulla, neanche a mangiare e dormire. Passa le giornate a letto e in sedia a rotelle, con uno stimolo costante di andare in bagno.
“Non ce la faccio proprio più senza nessuna prospettiva, ogni giorno sto sicuramente peggio del giorno prima, e dopo una lunghissima riflessione ho deciso di andare in Svizzera per il suicidio assistito, devo ringraziare enormemente l’Associazione Luca Coscioni, che ha fatto una raccolta fondi per aiutarmi nella spesa, e soprattutto Marco Cappato, sempre pronto ad aiutarmi anche dal punto di vista umano”, continua Davide nel suo accorato ultimo appello.
Nelle sue parole anche la forte volontà di legalizzare la marijuana, compresa quella terapeutica. “Spero tanto che l’Italia diventi un paese più civile, facendo finalmente una legge che permetta di porre fine a sofferenze enormi, senza fine, senza rimedio, a casa propria, vicino ai propri cari, senza dover andare all’estero, con tutte le difficoltà del caso, senza spese eccessive. Spero anche che in Italia si arrivi presto alla legalizzazione, o almeno all’uso terapeutico della marijuana. Io sono, abitando in Toscana, tra i pochi in Italia a ricevere puntualmente le mie cartine di marijuana tramite l’Asl, con ricetta del medico, e conosco molto bene i suoi benefici, per fortuna sono quasi 20 anni che conosco molto bene le grandi doti della Maria”.
“Tra poco partirò per la mia tanto sognata vacanza!!! Evviva. Salute per tutti e soprattutto tanta ma tanta serenità per tutti”.
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