Dall’inizio del 2018 sono state circa 40 le aggressioni a sfondo politico avvenute in Italia. Dal 13 gennaio sono circa 36 quelle compiute da militanti di estrema destra e almeno 3 quelle da parte di frange di sinistra.
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L’ultima in ordine di tempo è quella di Massimiliano Ursino, segretario provinciale di Forza Nuova di Palermo, che è stato aggredito nel pomeriggio di ieri 20 febbraio vicino alla sede del partito nel pieno centro della città.
Alcuni testimoni avrebbero detto alla polizia di aver visto alcuni uomini legare Ursino mani e piedi e cominciare a picchiarlo.
Ma quella avvenuta a Palermo è solo l’ultima di una serie di aggressioni e violenze che stanno attraversando l’Italia nel periodo della campagna elettorale in vista del 4 marzo, che ha avuto il suo apice di tensione nell’attentato xenofobo di Macerata.
E, nonostante le aggressioni provengano da diversi orientamenti appare chiaro, dati alla mano, che le frange più violente siano quelle di estrema destra.
Secondo un monitoraggio di Amnesty International la Lega Nord è il partito che diffonde più spesso di tutti messaggi violenti, discriminatori o che inneggino alla violenza.
Dall’8 febbraio, quando è partito il monitoraggio dell’associazione per i diritti umani, sono state individuate già 89 frasi razziste e xenofobe.
E la Lega è il partito che le ha usate il 69 per cento delle volte.
Seguono Forza Italia, Fratelli d’Italia e il Movimento 5 stelle. Dieci, invece, sono le dichiarazioni islamofobe – da offensive a molto gravi – tutte riconducibili alla Lega (90 per cento) e a Forza Italia (10 per cento).
Tra le dichiarazioni discriminatorie ce n’è una anche contro le donne pronunciata da Forza Italia.
Raffaele Marchetti, esperto di sicurezza nazionale presso l’Università Luiss di Roma, sostiene che pestaggi e scontri erano frequenti negli anni ’70 ma erano in gran parte scomparsi.
E ora, tuttavia, sembra che stiano tornando.
Ha fatto riferimento a una recente valutazione presentata al parlamento italiano dai servizi segreti del paese, secondo cui l’aumento dell’estremismo, specialmente a destra, rappresenti una minaccia per la sicurezza nazionale.
“Chiaramente, prima delle elezioni, c’è una situazione di tensione e le persone si sentono più sicure di andare in un estremo o in un altro”, ha detto.
E, da gennaio fino ad ora, sono più di una decina gli attacchi subiti o provocati dai vari partiti o organizzazioni schierate politicamente.
Napoli
La prima è stato un blitz a Napoli, durante un’incontro organizzato dall’associazione Sipes con la comunità Rom.
Cinque militanti di Forza Nuova hanno fatto irruzione nel locale della conferenza distruggendo le attrezzature e scaraventando a terra l’organizzatrice dell’evento.
“Non c’era alcuna motivazione all’aggressione. Il salotto si stava svolgendo nella piena serenità. Hanno iniziato ad inveire pesantemente contro i due esponenti Rom che stavano parlando (Nurja e Sabrina)”, riferisce proprio Antonella Fabbricatore, presidente dell’associazione e organizzatrice dell’evento.
Genova
A Genova, il 14 gennaio 2018, un giovane di “Genova Antifascista” è stato accoltellato alla schiena dai militanti di CasaPound. Il ragazzo, insieme a una decina di persone stava attaccando alcuni manifesti quando è stato aggredito da militanti di CasaPound usciti dalla loro sede vicina e “armati di bottiglie, cinghie e altri oggetti” che hanno aggredito il gruppo accoltellando il giovane mentre fuggiva.
La violenza è stata poi smentita dal movimento di estrema destra che ha denunciato a sua volta un crescendo di intimidazioni e aggressioni dallo schieramento opposto.
Il 28 gennaio, in due città diverse, sono stati presi di mira i gazebo di Fratelli d’Italia e della Lega Nord, rispettivamente a Milano e Firenze.
Milano
A Milano, un uomo e due donne a bordo di un’auto blu si erano fermati davanti al gazebo del partito di Giorgia Meloni.
Dopo essere scesa dall’auto, una delle donne, con diversi precedenti per reati comuni, si era abbassata i pantaloni e aveva urinato sui manifesti.
Bolzano
A Bolzano, il 6 febbraio, in fila per due indossando una casacca rossa con il simbolo della tartaruga frecciata, alcuni militanti di Casapound avevano fatto irruzione all’ospedale di Bolzano per protestare “contro i bivacchi abusivi nelle aree del pronto soccorso”.
Sulla pagina di Casapound Bolzano sono apparsi commenti di incitamento come “Bravissimi”, “Stupendo”, “Stima” o “Onore a voi”. Tra questi anche quello di Marco Galateo, consigliere comunale e candidato alla Camera per Fratelli d’Italia nel listino proporzionale che ha commentato “Bravi ragazzi. Queste sì che sono le azioni per cui meritate sostegno e il massimo rispetto”.
Ma la sezione altoatesina di Liberi e Uguali, in paricolare Nicola Fratoianni, leader di Sinistra Italiana e candidato per LeU, ha fatto un esposto in Procura contro il blitz.
Macerata
A Macerata, Luca Traini, dopo aver preparato una pistola con due caricatori e indossato la bandiera tricolore, il 1 febbraio si è recato nel centro di Macerata mirando a diversi immigrati e ferendone sei. Traini è tuttora detenuto in isolamento nel carcere di Ancona.
Pavia
Il 3 febbraio, a Pavia, cinque giovani nordafricani, hanno raccontato di essere stati inseguiti e picchiati selvaggiamente nel centro storico del capoluogo da una ventina di skinhead, dopo una discussione iniziata in un locale cittadino.
“Ho chiesto al mio aggressore di smetterla e lui mi ha risposto “Non possiamo smettere finché voi negri siete qua”, allora ho capito che il loro scopo era picchiarci”, ha raccontato Salem Bikarbas una delle vittime dell’aggressione.
E l’8 febbraio, sempre a Pavia, i ragazzi della rete antifascista MovimentoPavia, scesi in piazza a manifestare in segno di solidarietà dopo l’aggressione agli studenti nordafricani si sono scontrati con una settantina di appartenenti a diverse correnti della destra pavese, che si erano riuniti in una Piazza Italia gremita di corone e bandiere, a ricordare le vittime delle foibe. A separarli poche centinaia di metri, ed i manganelli dei poliziotti.
Cagliari
A Cagliari, l’11 febbraio, si sono verificati degli scontri violenti tra i militanti di Casapound intenti ad affiggere dei cartelloni di propaganda e dei ragazzi antifascisti.
Piacenza
Dagli scontri a Piacenza, del 16 febbraio, è di cinque il bilancio dei carabinieri feriti durante la manifestazione di alcune associazioni di sinistra e dei centri sociali contro l’apertura di una sede di CasaPound nel centro della città emiliana.
Livorno
Il 17 febbraio, a Livorno, città in cui nacque il Pci e che dopo decenni di amministrazione di sinistra è ora governata dal movimento cinque stelle, Giorgia Meloni è stata aggredita da urla, sputi e cori. Separata dai manifestanti da un cordone di polizia, la leader di Fratelli d’Italia non ha potuto concludere tutti gli incontri in programma.
Dopo alcuni accertamenti, risulta che sarebbero ben 21 le persone indagate. Si tratta di almeno 14 uomini e di 7 donne, ad alcuni di loro sono stati riconosciuti i reati di resistenza a pubblico ufficiale, violenza privata, minacce e lesioni. Solo uno è indagato per manifestazione non autorizzata.
Ponte Felcino (Perugia)
Il giorno seguente, giovedì 18 febbraio, due attivisti di Potere al popolo sono stati raggiunti e aggrediti da quattro persone mentre attaccavano manifesti elettorali a Ponte Felcino con vari colpi inferti a coscia e schiena. Stanno tuttora indagando carabinieri e Digos.
Palermo
Il 20 febbraio, a Palermo, a pochi passi dalla sede di Forza Nuova, Massimiliano Ursino, segretario provinciale di FN a Palermo, è stato accerchiato, legato mani e piedi, e pestato a sangue da un gruppo che con i volti coperti lo ha ferito alla testa a colpi di bastoni. In mattinata sei militanti dell’antagonismo sono stati portati in questura: due di loro sono ragazze.