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Come diventare tutore volontario di un minore straniero non accompagnato

Credit: Ricardo Garcia Vilanova

Dall'aprile del 2017 una nuova legge ha introdotto la figura del tutore volontario per i minori che arrivano in Italia da un paese straniero. Il garante per l'infanzia ha pubblicato dei bandi per chi vuole diventarlo. Tutte le cose da sapere

Di Lavinia Pelosi
Pubblicato il 18 Ott. 2017 alle 14:25 Aggiornato il 30 Mar. 2018 alle 18:48

Con la recente legge per la protezione dei minori stranieri non accompagnati (L. n. 47/2017), approvata lo scorso 7 aprile 2017, nel nostro ordinamento assume fondamentale importanza la figura del tutore volontario del minore non accompagnato, una figura di riferimento per un minore che non può contare sulla presenza di genitori o altri parenti e che lo accompagni nel suo percorso di crescita, aiutandolo nelle decisioni più importanti.

“Essere tutori volontari di un minore non accompagnato significa anche contribuire, su base volontaria e gratuita, alla costruzione di una cultura di solidarietà e di protezione dei più vulnerabili”, ha dichiarato Save the Children.

Chi sono i minori stranieri non accompagnati

L’art. 2 della legge chiarisce che il minore straniero non accompagnato è un “minorenne non avente cittadinanza italiana o dell’Unione europea che si trova per qualsiasi causa nel territorio dello Stato o che è altrimenti sottoposto alla giurisdizione italiana, privo di assistenza e di rappresentanza da parte dei genitori o di altri adulti per lui legalmente responsabili in base alle leggi vigenti nell’ordinamento italiano”.

Come si diventa tutore volontario

L’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza sta cercando privati cittadini interessati a diventare tutori volontari. I requisiti per presentare domanda sono: cittadinanza italiana o di altro Stato Ue; residenza italiana; aver compiuto 25 anni di età; godere dei diritti civili e politici; non aver riportato condanne penali o non aver in corso procedimenti penali; assenza delle condizioni ostative dell’art. 350 c.c.

Dopo una preselezione sulla base di quanto risulta dalla domanda, le Linee Guida prevedono una formazione multidisciplinare organizzata dai garanti per l’Infanzia regionali e delle province autonome di Trento e di Bolzano.

Una volta completata la fase di formazione, i candidati tutori saranno iscritti nell’elenco dei tutori volontari istituito presso il tribunale dei minorenni. Da questo elenco il giudice selezionerà un tutore volontario per ogni minore.

A questo link è possibile consultare l’elenco dei bandi delle varie regioni italiane per diventare tutori volontari.

Cosa fa il tutore volontario

Dal punto di vista giuridico le principali attività che un tutore volontario svolge sono per esempio: la presentazione della richiesta di soggiorno per minore età, la presentazione della eventuale richiesta di asilo politico, o protezione sussidiaria e umanitaria anche ai sensi dell’art. 18 ter del T.U. immigrazione per i minori vittime di tratta; la partecipazione alla fase di identificazione del minore ai sensi dell’art. 5, commi 3, 5, 6 e 7, della legge n. 47 del 201.

Inoltre il tutore deve essere sentito in caso di rimpatrio assistito o volontario e si occupa: della richiesta di avvio delle eventuali procedure per le indagini familiari e per il conseguente ricongiungimento familiare; della richiesta di applicazione del Regolamento UE Dublino III, sussistendone i presupposti ed anche della richiesta all’EASO per inserimento nell’elenco del minore (se appartenente alle nazionalità previste) al fine del ricollocamento negli Stati membri dell’UE.

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