Nella notte tra il 3 e il 4 novembre 2018 il forte maltempo in Sicilia ha provocato 12 vittime, a causa delle delle piogge torrenziali che hanno investito la provincia di Palermo e di Agrigento. I video mostrano strade trasformate in torrenti e case allagate.
A Casteldaccia, nella contrada Dogali Cavallaro nelle campagne in provincia di Palermo, l’esondazione del fiume Milicia ha colpito con violenza una villetta, provocando la morte di nove persone, un’intera famiglia. Tra loro, c’erano tre bambini.
I morti – I morti sono Antonino Giordano, 65 anni, la moglie Matilde Comito, 57 anni, Federico Giordano di 15 anni e la sua sorellina Rachele Giordano, di 1 anno, la loro mamma Stefania Catanzaro, 32 anni, Marco Giordano, 32 anni, sua sorella Monia Giordano, 40 anni, suo figlio Francesco Ruhgoo, 3 anni,Nunzia Flamia, 65 anni.
Altri quattro familiari si sono salvati. Tra questi Giuseppe Giordano, marito di Stefania Catanzaro e padre di Federico e Rachele Giordano. Gli altri a salvarsi sono stati Luca Rughoo, con sua figlia e sua nipote di 12 anni, figlia di Giuseppe.
Demolizione – “La casa era abusiva, c’era un ordine di demolizione dal 2008 – accusa il sindaco di Casteldaccia, Giovanni Di Giacinto – i proprietari dell’immobile hanno impugnato l’ordinanza del Comune davanti al Tar, che non si è ancora pronunciato, per questo l’immobile non è stato abbattuto”.
La famiglia era in affitto da due anni in quella villa. Cugini, nonni e zii erano venuti a trascorrere tutti insieme il ponte di Ognissanti.
“La zona in cui è esondato il fiume Milicia è ad altissimo rischio, non solo per le condizioni dell’alveo che va ripulito, ma per l’enorme numero di case abusive costruite”.
Il sindaco di Altavilla Milicia, Giuseppe Virga, ha spiegato che “da anni denunciamo una situazione gravissima. L’ultimo esposto, un anno fa, firmato con l’ex sindaco di Casteldaccia”.
Case abusive – “Questa è una zona molto particolare, questa vallata è stata sempre una zona franca. Perché mai nessuno ha controllato le case abusive che in questa zona sorgevano come funghi a ridosso del fiume? Un tempo, in questa zona si facevano pure riunioni di mafia. Questa è una tragedia annunciata”.
“Ora ho solo un grande dolore dentro per quello che è accaduto”, prosegue l’uomo, che preferisce rimanere anonimo per paura di ritorsioni.
Testimonianze – L’allarme è stato dato da uno dei familiari, che è riuscito a rifugiarsi su un albero e a chiamare i soccorsi. “È successo tutto in pochi secondi, all’improvviso l’acqua e il fango hanno sfondato i vetri, tutte le imposte. Non abbiamo più capito niente”, ha raccontato agli inquirenti che hanno aperto un’inchiesta sulla tragedia di Casteldaccia.
“In pochi istanti l’acqua ha raggiunto il tetto. Io sono riuscito a uscire e salire sull’albero. Solo per questo mi sono salvato”.
Testimone della tragedia che si è consumata a Casteldaccia anche un secondo uomo, che si stava recando nell’abitazione vicina a quella travolta dalle acque del fiume.
“Sono stati momenti terribili, il fiume che si ingrossa nel giro di pochi minuti e diventa un’onda che travolge tutto e tutti. Case e persone” .
“Stavo andando a un incontro del mio gruppo di preghiera, avevo appena imboccato la stradina che dalla statale porta giù, pioveva a dirotto ed era buio, ma ho sentito un rumore forte, come un boato, e sono scappato prima che l’acqua travolgesse tutto”, racconta l’uomo, che teme che un episodio simile possa ripetersi.