Tragedia Ancona testimonianza genitori | Le vittime della tragedia di Ancona erano tutte minorenni tranne una, donna di 39 anni che aveva accompagnato la figlia di 8 al concerto.
Lo strazio dei genitori degli adolescenti è una delle pagine più nere di questa tragedia.
“Solo in Italia succedono queste cose, se è vero che quella è una discoteca che al massimo contiene 300 persone. È finita la vita a me e a mia moglie”. A dirlo è Giuseppe Orlandi, padre di Mattia Orlandi, all’uscita dell’obitorio dell’azienda Ospedali Riuniti di Ancona. “Era andato con la navetta, era la seconda volta che ci andava. Mio figlio non me lo ridarà nessuno”.
Parole simili quelle del padre di un’altra vittima, Benedetta Vitali. “Era innamorata del cantante, della vita e si voleva divertire”, racconta l’uomo al Tg3 Rai.
“Era mia figlia, aveva solo 14 anni, vi rendete conto…”: dice un’altra mamma disperata davanti all’obitorio degli Ospedali Riuniti di Ancona. Il dolore per la tragedia pietrifica tutti.
Il commento più comune sulla tragedia è che è assurdo morire così. Dal presidente della Repubblica Mattarella a migliaia di adolescenti di tutta Italia, tutti usano parole simili per descrivere l’assurdità di un evento del genere.
La responsabilità di chi ha venduto molti più biglietti di quelli consentiti è ancora da appurare, ma si tratta di una pratica molto più comune di quel che si pensa.
La ricostruzione di quello che è successo
L’incidente si è verificato intorno alla mezzanotte dell’8 dicembre.
La tragedia è avvenuta vicino una delle tre uscite di sicurezza del locale, su una balaustra che collega la discoteca al parcheggio. Alcuni ragazzi sono usciti di corsa e gli altri hanno iniziato a spingersi e si sono accalcati su quel ponticello, che per l’urto ha ceduto. Molti ragazzi sono finiti nel fossato sotto il ponticello, finendo schiacciati da altri.
Secondo le prime ricostruzioni, il panico sarebbe stato scatenato dall’uso di uno spray urticante.
Il questore di Ancona, Oreste Capocasa, ha smentito che le porte di sicurezza fossero chiuse, come avevano raccontato dei testimoni, aggiungendo che è ancora presto fare speculazioni su cause e responsabilità.
“Una tragedia immane, ho il cuore spezzato”, ha detto al quotidiano locale Cronache Ancona. “L’uscita di sicurezza si è aperta, ma appena fuori due parapetti laterali in ferro sono venuti in meno e le persone sono cadute una sull’altra”.
Secondo le prime indagini, all’interno della discoteca c’era più gente del numero consentito dalle norme di sicurezza: “Abbiamo verificato che sono stati venduti dalla discoteca più biglietti di quanti il locale potesse contenere”, spiegano i carabinieri.
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