Traccia più scelta prima prova – La mattina del 19 giugno i maturandi hanno dovuto affrontare la prima prova degli esami di Stato.
Maturità 2019, le tracce della prima prova d’esame
La traccia più scelta dagli studenti, secondo i dati diffusi dal ministero dell’Istruzione, è stata quella sulla “Illusione della conoscenza”, selezionata da quasi un ragazzo su tre (il 38 per cento dei maturandi).
Il brano è tratto da un libro di Steven Sloman e Philip Fernbach.
Al secondo posto la traccia sul “Patrimonio culturale e la democrazia che verrà”, scelto invece da uno studente su cinque. Autore del testo è Tomaso Montanari.
Con “Istruzioni per l’uso del futuro. Il patrimonio culturale e la democrazia che verrà”, gli studenti dovevano esprimere il proprio pensiero “sull’importanza del patrimonio storico e artistico quale indispensabile legame tra passato, presente e futuro”. E sul quesito: “La bellezza salverà il mondo o, al contrario, pensi che la bellezza non salverà proprio nulla, se noi non salveremo la bellezza?”.
Secondo i dati del Miur quindi l’Analisi e produzione di un testo argomentativo è stata scelta da quasi 6 studenti su dieci (il 58,9 per cento).
Traccia più scelta prima prova | Tipologia B
Nella tipologia B l’ultimo posto è stato assegnato invece alla traccia la Cultura italiana del ‘900, che prendeva spunto da un brano di Corrado Stajano.
Uno studente su cinque poi ha scelto l’analisi del testo, che consentiva agli studenti di scegliere tra il brano di Leonardo Sciascia tratto da Il giorno della civetta (selezionato dall’11 per cento dei maturandi) e Il Porto Sepolto di Giuseppe Ungaretti (scelto dall’8,5 per cento).
Traccia più scelta prima prova | Tipologia C
Per quanto riguarda la Riflessione critica di carattere espositivo-argomentativo su tematiche di attualità, solo il 21,6 per cento dei maturandi ha scelto la Tipologia C. Le proposte erano Tra sport e storia, tratta da un articolo di Cristiano Gatti, scelto dal 13,1 per cento, e il testo del prefetto Luigi Viana sulla mafia e in particolare sull’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuele Setti Carraro e dell’agente Domenico Russo.
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