Olivero Toscani è l’autore della fotografia che ritrae il viepremier Luigi Di Maio sulla copertina della rivista Forbes.
Intervistato dal Corriere della Sera, Toscani – che si definisce professionalmente “una persona indipendente” che lavora “per varie società” – ha commentato la scelta di ritrarre il leader del Movimento Cinque Stelle.
“Da quanto esce Forbes in Italia ho fatto io tutte le copertine ad eccezione di due perché ero via. E per 18 anni non ho lavorato per Benetton”, ha detto il fotografo.
E sui commenti rilasciati dai Cinque Stelle su Benetton, Toscani risponde: “E allora? Cosa c’entro con Benetton e cosa c’entro con il ponte di Genova? Adesso sembra che il ponte l’abbia fatto cascare io o Benetton, ma robe da matti. Per questo è un Paese di incattiviti e carogne. Anzi, la maggioranza è carogna e difatti il governo rispecchia la maggioranza”.
Su Di Maio, incontrato sabato 24 luglio al ministero, il fotografo racconta: “Una persona molto civile, saluta: “Ciao ciao”. Ci siamo dati del tu. Sono stato con lui due ore, gli ho fatto vedere anche l’ultimo lavoro che ho fatto per i Benetton, quello con i ragazzi nudi. E gli è piaciuto. Mi ha detto: “Interessante”.
Ma, rispetto a Calenda, Toscani commenta: “Ovvio che Calenda è più preparato. Di Maio è un pivello. È divertente: è il primo napoletano che si è fatto fregare da un milanese”.
Il riferimento, specifica, è al ministro dell’Interno Matteo Salvini: “Ci tengo a ricordare che io sono stato uno dei primi a dire che Salvini sarebbe stato un disastro. Lui mi ha querelato e sono ancora a processo”.
“Mio padre (Fedele Toscani, il primo fotoreporter del Corriere della Sera, ndr) ha fotografato Mussolini a piazzale Loreto, chissà dove fotograferò io Salvini. Io sono un testimone del mio tempo, fotografo tutto: dalle donne più belle alle merde più belle. Ci ho pure fatto un libro”.