Il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli torna a far parlare di sé, e lo fa con l’ennesima gaffe.
“Vogliamo vederci chiaro sui disagi che si sono verificati negli ultimi giorni sulla A22 autostrada del Brennero. È infatti già in corso un’ispezione per verificare che il concessionario sia intervenuto adeguatamente per garantire la sicurezza degli utenti, come prevede la convenzione”, dice il ministro grillino.
La concessione è scaduta da anni, dice il ministro e si è “ad un passo dal rinnovo con una gestione totalmente pubblica e più conveniente”. Il Corriere della Sera però sostiene che sia già pubblico quel tratto di Autostrada.
L’ente esercente concessionario dell’Anas, per la gestione dell’Autostrada A22 fino al 30 aprile 2014, è dal 1959 la Autostrade del Brennero spa, società controllata all’84,7 per cento da enti pubblici.
Il primo socio è la stessa Regione Autonoma Trentino Alto Adige con il 32,29 per cento. Seguito dalla Provincia Autonoma di Bolzano e quella di Trento, rispettivamente con il 7,6 e il 7,4 per cento.
A seguire altri soci pubblici come le Province di Verona, Mantova, Modena e Reggio Emilia e i Comuni e le Camere di Commercio di Bolzano, Trento, Verona e Mantova.
“Nata all’ombra dell’autonomia, l’A22 crebbe e si caratterizzò perseguendone gli ideali, fino a produrre un’efficace resistenza alle sirene di un possibile passaggio sotto il controllo dell’Iri”, si legge sul sito.
L’A22, a quanto pare, è da sempre controllata dall’ente pubblico.
Una quota è recentemente controllata da soci privati, come Infrastrutture Cis al 7,8%, Serenissima Partecipazioni, al 4,2%, Banco Popolare con l’1,99% e Condotte con lo 0,1%.
“Sono esterrefatta dalle affermazioni del Ministro degli Infrastrutture e Trasporti Toninelli in merito all’autostrada del Brennero”, afferma Michaela Biancofiore, parlamentare di Forza Italia e coordinatrice del Trentino Alto Adige.
“O il ministro non sa o finge di non sapere o siamo innanzi all’ennesima gaffe, quando annuncia che la gestione dell’A22 tornerà pubblica. La società autostrada del Brennero è già pubblica, partecipata all’oltre 81% da enti pubblici e la differenza con quella che lui chiama “rivoluzione” pare consti nel concedere semplicemente la concessione ad una nuova società A22 al 100 per cento pubblica ma gestita dagli stessi enti pubblici di oggi, che lui dice non sono stati efficienti e ai quali ha inviato un’ispezione”, scrive la parlamentare.
“Una partita di giro insomma che evidentemente il ministro ignora e che nulla ha a che fare con la governance dell’A22 che è di eccellenza ma che ha sempre dovuto subire le ingerenze e le limitazioni della politica, essendo la concessione un vero e proprio tesoretto. La posizione di Forza Italia, che da sempre si pone dalla parte dell’economia di mercato e della concorrenza è sempre stata chiara e netta, avremmo preferito la gara che probabilmente sarebbe stata vinta da A22 stessa in quanto concessionario uscente ma oggi chiediamo perlomeno che si metta la parola fine all’ordinaria amministrazione e si affidi senza avere a cuore solo i profitti e il possesso degli accantonamenti, una concessione fondamentale che non può vivere di ordinaria amministrazione ma ha bisogno di investimenti, regole e decisioni, subito”, prosegue.
Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti, però, cerca di recuperare e risponde alle polemiche: “Noto in queste ore molto nervosismo in qualche esponente politico del Nordest, e non solo, che sta perdendo le staffe. Stiano tranquilli ed evitino di fare una polemica che si ritorce loro contro, malgrado il solito codazzo di stampa amica. La mia nota di oggi era chiara: si parlava di rinnovo a una concessionaria ‘totalmente pubblica’, ripeto totalmente, come non lo è Autobrennero Spa. E questo è già un risultato non scontato, viste le regole Ue”.
“Ma autenticamente pubblico sarà finalmente l’interesse privilegiato con il nuovo schema di concessione, sia in favore dei territori che dei cittadini che viaggiano. Stop infatti all’asfalto elettorale, ai clamorosi e ingiustificati dividendi. Sì a maggiori investimenti su servizi e sicurezza, ma anche a pedaggi più equi per chi viaggia. Chi si e’ ingrassato con la grande mangiatoia delle autostrade cerchera’ in tutti i modi di fermarmi, ma vado dritto per la mia strada e rimetterò a posto le cose, con infrastrutture meno care e più sicure”, conclude.
A22: i disagi di sabato 2 febbraio
L’Autostrada A22 è stata riaperta parzialmente dopo i disagi di sabato 2 febbraio. La situazione sulla corsia nord dell’autostrada del Brennero è tornata solo parzialmente alla normalità perché al momento è percorribile solo la corsia di sorpasso, mentre la carreggiata principale è ancora occupata dai mezzi pesanti.
Camion e tir, senza gomme antineve e catene, sono rimasti fermi per molte ore a causa della neve. L’A22 del Brennero è rimasta chiusa per una forte nevicata e per una slavina.
Una valanga è caduta sull’autostrada all’altezza di Terme di Brennero nel tratto tra Vipiteno e Brennero in Alto Adige, secondo quanto riporta l’Agi. L’autostrada è stata chiusa in entrambi i sensi di marcia. Secondo quanto riferito dal direttore tecnico dell’Autobrennero, Sergio Costa, non ci sono persone coinvolte nella valanga.
Fino a Vipiteno il blocco è causato dai mezzi pesanti bloccati dalla neve, tra Vipiteno ed il confine di Stato causa la slavina.
Nell’autostrada si sono formati 12 chilometri di coda.
Leggi l'articolo originale su TPI.it