Dopo la cattura e l’estradizione di Cesare Battisti, dal governo e principalmente dalla Lega sono partiti diversi appelli agli altri Stati per riavere in patria gli altri latitanti che ancora sfuggono alla legge.
Di recente Paolo Grimoldi, vicepresidente della commissione Esteri alla Camera in quota Lega, ha inviato una lettera al presidente francese Macron per chiedere l’estradizione di Giorgio Pietrostefani, uno dei fondatori di Lotta Continua da anni latitante a Parigi.
Pietrostefani non è l’unico terrorista ancora latitante su cui il governo vuole mettere le mani: l’Italia ha chiesto anche l’estradizione di Vittorio Spadavecchia, ex Nar latitante dal 1982 nel Regno Unito.
O almeno in teoria: secondo quanto rivelato dal Times infatti il governo italiano sembra aver rinunciato all’estradizione dell’ex terrorista di destra, vicino in passato anche a Massimo Carminati.
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Il quotidiano spiega infatti che a Londra non sono mai arrivati nuovi mandati né sono presentati ricorsi dopo che un giudice britannico della corte di Westminister nel 2016 si è pronunciato contro l’estradizione di Spadavecchia.
Secondo il giudice, Spadavecchia non era a conoscenza di alcun processo a suo carico quando ha lasciato l’Italia per raggiungere Londra e di conseguenza il giudice non ha intenzione di dare il suo assenso all’estradizione in Italia.
Vittorio Spadavecchia è fuggito a Londra nel 1982 e contro di lui è stata emessa una condanna in contumacia nel 1986: su di lui pesano 21 capi d’accusa relativi a terrorismo, possesso di armi da fuoco, furto e rapina a mano armata.
L’ex Nar era stato condannato grazie alle testimonianze di due co-imputati che non sono mai stati contro-interrogati, e che in virtù della loro collaborazione hanno avuto degli sconti di pena.
Il governo italiano ha presentato tre diverse richieste di estradizioni, nel 1999, nel 2012 e nel 2015: tutte le istanze sono state rigettate, ma secondo le rivelazioni del Times non sembra che siano stati fatti altri tentativi, nonostante le parole dell’esecutivo.
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