Il 21 marzo 2017, in occasione di un Consiglio regionale, l’assessore alla Protezione civile Giacomo Giampedrone è impegnato in una “interrogazione a risposta immediata” per far fronte alle preoccupazioni di chi abita sotto il ponte Morandi, a Genova.
“Al momento il viadotto non presenta alcun problema di carattere strutturale”, assicura Giampedrone. Ha sentito il direttore del primo tronco delle Autostrade italiane, Stefano Marigliani, che ha chiesto a Giampedrone di tranquillizzare i cittadini.
“I lavori attualmente in corso sono opere manutentive, e sono in progetto due interventi di carattere strutturale da realizzarsi nel 2018 che consisteranno nell’installazione di stralli e impalcati per il rafforzamento della infrastruttura”.
Come riporta il Corriere della Sera, alle rassicurazioni emerse da quel Consiglio regionale si contrappone la relazione di due professori del Politecnico di Milano, Carmelo Gentile e Antonello Ruoccolo, chiamati da Autostrade per una consulenza periodica sullo stato del ponte.
La relazione dei due professori sarà presentata il 12 novembre successivo e in essa verrà evidenziata chiaramente una “evidente” disparità di tenuta tra gli stralli. Quegli stessi stralli – i tiranti, quindi – che potrebbero essere alla base del crollo di martedì scorso.
“In particolare gli stralli, ovvero i tiranti, del sistema numero 9 si presentano con una deformata modale non conforme alle attese e certamente meritevole di approfondimenti teorico-sperimentali”, si legge nella relazione.
Un’irregolarità, quella messa in evidenza dai due esperti, che potrebbe essere attribuita forse ai possibili fenomeni di corrosione o da difetti di iniezione del cemento armato.
Quello stesso sistema numero 9 è inserito nel blocco collassato martedì scorso. La relazione, però, potrebbe aver smosso qualcosa: infatti, Marigliani di lì a poco annunciava una serie di interventi strutturali, tradotti in un bando di gara da venti milioni di euro, proprio per procedere al rinforzo degli stralli delle pile 9 e 10.
I lavori sarebbero dovuti partire nell’ottobre prossimo e avrebbero dovuto prevedere la costruzione dei tiranti esterni sui piloni che ne erano sprovvisti.
Di seguito pubblichiamo la nota inviata da Regione Liguria:
Nessun giudizio sullo stato del ponte Morandi è mai stato espresso da Regione Liguria, dal momento che l’Ente non ha alcun tipo di competenza né strumenti tecnici e legislativi in materia. Lo dice in una nota Regione Liguria, rispondendo così ad alcune notizie apparse su siti online.
Nessuno specifico allarme circa la sicurezza statica del ponte Morandi è mai arrivato agli uffici di Regione o Comune di Genova dal Ministero delle Infrastrutture (competente per i controlli sulle concessioni governative) o da Società Autostrade che è concessionaria e responsabile.
Inoltre si rimarca che le notizie apparse su alcuni siti riportano date completamente erronee e si precisa che: In data 13 marzo 2017 arrivava alla Giunta un’interrogazione a risposta scritta. In data 17 marzo 2017 il settore Infrastrutture scriveva a Società Autostrade, in quanto Ente gestore e competente per la manutenzione dei tratti oggetto della concessione, per avere elementi su cui fondare la risposta.
In data 21 marzo 2017 la Giunta dava risposta in Aula riferendo le parole del direttore del tratto, contattato, circa i lavori in quel momento in esecuzione sul ponte Morandi. Si rimarca che Società Autostrade non ha mai fatto pervenire risposta scritta all’interrogazione, proprio a dimostrazione del fatto che riteneva l’interlocutore unico di Autostrade, il Ministero delle Infrastrutture e non Regione Liguria.