Il dossier Tav continua a far discutere mentre aumenta la tensione tra Governo-opposizione e tra gli stessi alleati.
Il primo marzo 2019 il Pd ha annunciato di voler presentare una mozione di sfiducia contro il ministro delle Infrastrutture Toninelli, che in mattinata aveva ribadito il No dei 5 Stelle alla realizzazione della Tav.
La mini Tav
La decisione dell’opposizione fa anche seguito ad alcune indiscrezioni apparse sulla stampa secondo cui il premier sarebbe favorevole alla costruzione di una “mini-Tav”, una versione ridotta dell’opera che dovrebbe collegare Torino e la città francese di Lione.
Il premier avrebbe anche anticipato l’esistenza di una nuova analisi costi-benefici che riguarda solo la tratta italiana .
La notizia però è stata prontamente smentita da Palazzo Chigi in una nota: “Il presidente del Consiglio non ha aperto a nessuna ipotesi di mini-Tav né ha mai richiesto un ulteriore contributo all’analisi costi-benefici dell’opera, contributo che è stato invece sollecitato dal Mit”.
“Conte non ha mai anticipato nessun giudizio”, si legge ancora nel comunicato. “Ha sempre ribadito e ancora ribadisce che verrà presa, nella massima trasparenza, la migliore decisione possibile nell’interesse esclusivo del paese e dei cittadini”.
La seconda analisi
Una seconda analisi costi-benefici è stata davvero redatta, ma dietro richiesta del Ministero delle infrastrutture e solo in relazione alla “parte italiana del tunnel di base e alla tratta nazionale”.
Il dossier è stato realizzato “solamente per lo scrupolo di voler dare un ulteriore riscontro al dibattito che si era creato intorno al metodo della analisi”.
La nuova analisi, spiegano ancora dal Mit, “in qualche modo distorce il corretto fondamento della analisi originale”. Nonostante ciò, il ministro ribadisce che “il risultato è comunque molto negativo – 2,5 miliardi nello scenario realistico”.
La reazione del Pd
Ma l’opposizione non ci sta. “Toninelli deve dimettersi”, è la richiesta che arriva dal Pd dopo le ultime notizie contraddittorie sulla realizzazione della Torino-Lione.
“Per avere detto che lo scavo non era mai iniziato salvo poi dal suo ministero scrivere che ci sono già diversi chilometri scavati (..) Ha mentito o è incapace; per avere dato il via libera ai bandi solo ora grazie alla lotta della società civile e politica di tutta Italia ma dicendo che tanto ha sei mesi per revocarli. La sua analisi costi benefici come abbiamo sempre detto è inaffidabile e ha fatto perdere tempo e credibilità al paese. Adesso anche Conte la sconfessa; la mini tav non esiste: è lo stesso progetto già approvato”.
Il ministro Tria
Il più ottimista nei confronti della realizzazione dell’opera sembra invece il ministro dell’Economia Tria. “Credo che il governo stia andando in quella direzione”, ha detto il ministro al forum franco italiano di Versailles.
Anche Confindustria e Medef alla fine dell’incontro hanno espresso la loro determinazione a sostenere il “completamento” della rete Ten-T e “di tutti i principali progetti infrastrutturali necessari ad attuarla. In particolare, la linea ad alta velocità Torino-Lione, anello ancora mancante del corridoio Mediterraneo”.
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