L’Italia dice il suo (sofferto) “sì” alla Tav
Una lettera inviata a mezzanotte passata direttamente da ministero dei Trasporti e indirizzata a Bruxelles: l’Italia dice il suo (sofferto) “sì” alla Tav.
Nel testo viene citato “il discorso del presidente Conte del 23 luglio scorso” nel passaggio in cui si afferma che “costerebbe di più bloccarla che farla”, anche “in considerazione dei maggiori impegni di spesa dell’Europa” e per questo “conferma l’impegno italiano in nome dell’interesse nazionale”.
La lettera è stata inviata per conoscenza al governo francese con cui ci sono stati colloqui per tutta la giornata di ieri per limare i passaggi del testo.
In calce all’impegno italiano c’è la firma dei funzionari del ministero di Danilo Toninelli. Non c’è la firma del ministro che, in questo caso, sarebbe stata comunque non necessaria.
Già nei giorni scorsi, il premier Giuseppe Conte aveva annunciato una svolta sulla posizione del governo in merito alla Tav Torino-Lione, spiegando che l’esecutivo è ora favorevole alla realizzazione dell’opera.
“I fondi europei sono soltanto per il Tav, non realizzarlo costerebbe molto più che completarlo. Lo dico pensando all’interesse nazionale, unica stella polare di questo governo. Questa è la decisione del governo, ferma restando la sovranità del Parlamento”, ha dichiarato Conte nella serata di martedì 23 luglio in una diretta video su Facebook.
“Sono intervenuti fatti nuovi di cui dobbiamo tenere conto, nella risposta che venerdì il governo dovrà dare per evitare la perdita dei finanziamenti europei”, ha spiegato. “L’Europa si è detta disponibile ad aumentare il finanziamento. Per la tratta nazionale l’Italia potrebbe beneficiare del finanziamento del 50 per cento. Ulteriori finanziamenti saranno disponibili grazie all’impegno del ministro Toninelli, che ringrazio pubblicamente”.
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