Il 22 marzo 2019 è stato scarcerato uno dei tre ragazzi accusato di violenza sessuale di gruppo per aver violentato martedì 5 marzo una ragazza di 24 anni nell’ascensore della stazione di San Giorgio a Cremano della Circumvesuviana.
Il tribunale del Riesame ha annullato l’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di Alessandro Sbrescia, 18 anni, accogliendo l’stanza presentata dagli avvocati Eduardo Izzo e Giuseppe Rendina. I legali hanno fatto leva sulla mancanza di gravi indizi di colpevolezza.
Il 9 marzo i tre presunti aggressori, che hanno da poco raggiunto la maggiore età, erano stati fermati con l’accusa di violenza sessuale di gruppo.
I ragazzi, interrogati dal magistrato, hanno fornito la stessa versione dei fatti, affermando che si sia trattato di rapporti sessuali consenzienti e non estorti con la violenza.
La vicenda – Il 4 marzo una ragazza di 24 anni è stata violentata da tre ragazzi nella stazione della ferrovia Circumvesuviana di S. Giorgio a Cremano in provincia di Napoli.
Le telecamere di sorveglianza e il racconto della ragazza hanno permesso di individuare gli aggressori: uno di loro era un volto noto per la vittima.
La 24enne, nel denunciare l’accaduto, avrebbe infatti spiegato di conoscere indirettamente qualcuno dei suoi aggressori e il suo racconto è stato vagliato dagli investigatori.
Il gip Valeria Montesarchio in seguito ha accolto la richiesta di convalida degli arresti dei tre indagati perché ha ritenuto la versione della ragazza “credibile” e “attendibile”, per altro riscontrata anche dalla “bestiale violenza subita da quella ragazza”.
La ragazza, originaria di Portici, è stata soccorsa e trasportata all’Ospedale Villa Betania dagli agenti del commissariato a San Giorgio a Cremano, allertati da una chiamata anonima ricevuta intorno alle 18. I militati hanno trovato la 24enne in un angolo della stazione evidentemente sotto shock e con gli abiti lacerati.
Secondo il racconto della giovane, al momento della violenza, intorno alle 18, c’era molta gente nella stazione.
Leggi l'articolo originale su TPI.it