Sono state con tutta probabilità quattro ore lunghe una vita quelle trascorse in udienza assistita dalla 24enne che ha subito la scorsa settimana una violenza sessuale di gruppo in un ascensore della stazione Circumvesuviana di San Giorgio a Cremano (Napoli) da parte di tre ragazzi.
Nell’udienza la giovane vittima di stupro ha confermato le accuse, riconosciuto i suoi aggressori e raccontato gli abusi subiti.
“Avevano già tentato una violenza, da venti giorni era la loro preda”, era stato il suo racconto durante le indagini che hanno poi portato all’identificazione di Alessandro Sbrescia (18 anni), Raffaele Borrelli (18 anni) e Antonio Cozzolino (19 anni).
La 24enne, insieme anche a una sua amica, erano state invitate ad appartarsi nella zona degli ascensori dai tre indagati, i quali avrebbero fumato uno spinello: a quel punto – come riportato da Il Mattino – ci sarebbe stato il primo tentativo di stupro, ma le ragazze erano riuscite a fuggire e non avevano denunciato l’accaduto.
Il giorno della violenza, poi, i tre avevano attirato la ragazza con il pretesto di chiederle scusa per il precedente episodio e, una volta giunti nei pressi dell’ascensore, l’hanno tirata dentro e stuprata a turno tenendone bloccate le porte.
Ora la ragazza ha raccontato di nuovo, confermandolo, quanto accaduto circa una settimana fa; i tre ragazzi, proprio come la volta precedente, l’hanno invitata con insistenza a fumare uno spinello in loro compagnia, e poi l’hanno aggredita. Uno la violentava e gli altri due tenevano ferme le porte: così, a turno, si è consumato il terribile atto.
“Ho detto che non volevo fare sesso, che volevo essere lasciata in pace, ho scandito il mio no più di una volta. Poi sono stata spinta alle spalle all’interno dell’ascensore, mentre quei tre hanno abusato di me a turno”, ha riferito la giovane.
Per i tre ragazzi tra i 18 e i 20 anni – individuati sia grazie al riconoscimento della vittima di abuso che alle immagini delle telecamere di sicurezza – è stato emesso un fermo di polizia giudiziaria.
Il gip ha inoltre sottolineato l’importanza della testimonianza delle persone che hanno prestato soccorso alla ragazza dopo averla notata “visibilmente prostrata e in lacrime” ed ha rimarcato la “bestiale violenza” dei componenti del gruppo che, dopo “il gravissimo e animalesco gesto compiuto si sono repentinamente allontanati sbarazzandosi anche delle tracce dello stupro, lasciando la povera giovane vittima in preda alla disperazione”.
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