Con il susseguirsi delle ore emergono nuovi particolari sulla vicenda dello stupro avvenuto a Catania lo scorso 15 marzo. A parlare ora è l’avvocato di uno dei presunti aggressori che ha violentato la 19enne statunitense.
“La verità negli atti è un’altra e noi siamo certi di poterlo dimostrare. Nell’ordinanza c’è solo la versione della ragazza, che presenta tante lacune e contraddizioni. Ma non possiamo dire altro per il momento”. Queste sono le parole di Monica Consoli, il legale di uno dei tre ragazzi accusati di stupro di gruppo.
Gli avvocati dei tre indagati stanno prendendo in considerazione il ricorso al Tribunale del riesame. “Abbiamo tempo fino a domenica – spiega il legale Monica Consoli – dobbiamo studiare meglio il caso, ma le carte dell’inchiesta ci ‘chiedono’ di farlo”.
Due dei tre ragazzi davanti al Gip hanno sostenuto che la ragazza “ci stava” ed era “tranquilla”, anche se “era un poco brilla”.
La babysitter che si trovava in Italia da circa tre mesi come “ragazza alla pari” ospite di una famiglia siciliana, dopo la denuncia è rientrata negli Stati Uniti.
“Nei prossimi giorni – ha dichiarato l’avvocato Mariella Viscuso, legale della ragazza – invierò una mail alla mia assistita per spiegarle come funziona il sistema giudiziario italiano. Dovrà ribadire la sua testimonianza o in un incidente probatorio, che cristallizza le prove, o tornare in Italia e testimoniare nel processo. Un’altra strada percorribile potrebbe essere una rogatoria internazionale. Vedremo”.