La mattina del 6 luglio 2018, è apparso a Roma, in via Principe Umberto davanti all’ex Zecca di Stato, il busto dell’economista inglese John Maynard Keynes, grande fautore dell’intervento pubblico in economia.
Alla base della statua di Keynes si può leggere l’epigrafe “Nel breve periodo siamo tutti morti”, davanti la quale molti curiosi si sono fermati cercando prima di identificare il protagonista dell’opera e poi di decifrarne il significato.
La frase è ripresa dalla risposta che l’economista britannico diede ai liberisti convinti che il libero mercato a lungo andare avrebbe saputo regolarsi da solo.
Un video ha documentato l’azione di tre persone vestite con una tuta rossa e la maschera di Salvador Dalì mentre collocano la statua proprio accanto all’ingresso della prima storica sede della Zecca italiana tra il nuovo mercato di Piazza Vittorio e il teatro Ambra Jovinelli.
I costumi di questo atto sono stati ispirati alla serie tv spagnola di Netflix La casa di carta, che racconta di una mirabolante rapina fatta alla Zecca di stato spagnola.
Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre hanno rivendicato il gesto. I tre sono gli autori del Piigs, che racconta i danni causati dalle politiche di austerity a partire dalle difficoltà di una cooperativa sociale di Monterotondo, in provincia di Roma.
La pellicola è uscita nelle sale nel 2017 e ha visto la partecipazione di Claudio Santamaria che ha fornito la sua voce per la narrazione dei fatti.
Visti gli ottimi risultati raggiunti dal film al botteghino, i tre autori hanno voluto così festeggiare il successo investendo parte del ricavato in un’azione simbolica.
“A Roma e in nessuna città italiana esiste una via, una piazza e tantomeno una statua dedicate a John Maynard Keynes. Si pensa di dedicare una strada ad un fascista come Giorgio Almirante e si dimentica la lezione di uno dei più importanti economisti del secolo scorso”, hanno dichiarato Adriano Cutraro, Federico Greco e Mirko Melchiorre.
Secondo gli autori di Piigs, “le lezioni di Keynes potrebbero permetterci di uscire dalla crisi attuale attraverso una politica di investimenti pubblici per rilanciare l’occupazione, tutto ciò che oggi nell’Unione europea viene impedito”.