In occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del prossimo 25 novembre, Ikea e l’associazione Telefono Donna hanno lanciato una campagna di sensibilizzazione su un problema sempre più avvertito dall’opinione pubblica, ovvero quello dei maltrattamenti femminili dentro le mura domestiche.
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Per promuovere l’iniziativa, Ikea ha diffuso sui suoi canali social uno spot intitolato “La casa non è fatta per difendersi”. Nel video gli ambienti di un negozio della catena svedese diventano uno spazio quasi inospitale per la protagonista, che sembra cercare un luogo sicuro dove nascondersi. Proprio come farebbe una vittima di violenze domestiche.
Una campagna che non si ferma solo al filmato in questione, ma che arriva anche dentro gli stessi 21 store targati Ikea presenti sul territorio nazionale, che dal 13 al 25 novembre ospiteranno piccoli spettacoli teatrali sul tema della violenza domestica offerti dagli attori del Teatro Filodrammatici di Milano e del Teatro Stabile d’Abruzzo.
Sara Del Fabbro, vice amministratrice delegata di Ikea Italia, ha presentato così l’iniziativa: “L’obiettivo di Ikea è quello di rendere migliore la vita quotidiana della maggioranza delle persone. Per chi, come noi, mette al centro la vita in casa è inaccettabile sapere che proprio la casa sia spesso luogo di violenza sulle donne. per questo, da anni, siamo impegnati su questo fronte”.
“Ogni giorno siamo al fianco delle donne perché possano trovare la strada per poter parlare e cercare soluzioni che le portino fuori da ogni forma di violenza subita”, ha detto Stefania Bartoccetti, fondatrice dell’associazione Telefono Donna. “Vogliamo far conoscere a quante più persone possibili che ci sono delle vie d’uscita, che si può cambiare vita e riappropriarsi di se stesse e della propria dignità di donne. Dare delle prospettive dove si vedevano solo vicoli ciechi”.
In Italia, il 95 per cento delle violenze domestiche resta impunito; questo anche perché, in base ai dati Istat relativi all’anno 2016, solo otto donne su dieci riescono a trovare il coraggio necessario per denunciare i propri aguzzini. Le pene per i maltrattamenti in famiglia vanno dai due ai sei anni di carcere.
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