Gli sfratti in programma per gli inquilini del Piano di zona Spinaceto 2, periferia sudovest di Roma, sono stati rinviati.
Dopo le denunce di TPI riguardo gli imminenti sfratti in programma per la giornata di ieri, 29 maggio, gli inquilini hanno potuto tirare un sospiro di sollievo, ma solo momentaneamente.
Non è ancora arrivata infatti la delibera con cui il comune dovrebbe revocare la convenzione stipulata con il consorzio Vesta, costruttore concessionario, ora in liquidazione coatta amministrativa.
“Grazie anche a TPI che ha sollevato al questione, la notizia è stata ripresa anche da altri”, spiega Angelo Fascetti, del sindacato Asia Usb (Associazione Inquilini e Abitanti) che ha organizzato un presidio sul posto. “L’assessorato ha inviato quindi due lettere chiedendo la sospensione di tutti gli sfratti, tranne uno”.
In totale il 29 maggio erano previsti cinque sfratti. Per quattro di questi era stata accettata la richiesta dell’assessorato all’Urbanistica di Roma, guidato da Luca Montuori, di sospendere gli sfratti per 120 giorni in via cautelativa.
Per eseguire il quarto sfratto, invece, è arrivata anche la polizia.
“Siamo riusciti, con la nostra mediazione, a evitare anche questo sfratto, che è stato rinviato al 4 luglio”, prosegue Fascetti. “Abbiamo di fatto tamponato questa situazione, ma continuiamo a non capire cosa impedisca al comune di rivedere i prezzi massimi di cessione, così come stabilisce la legge e così come dice la magistratura, che ha chiuso le indagini su questo Piano di zona e ci risulta che abbia rinviato a giudizio sia i dirigenti comunali sia i responsabili della ditta indagati”.
“Il punto su cui la magistratura ha focalizzato il reato è la mancanza del piano finanziario. In assenza di questo non è certo l’ammontare dell’affitto e quindi della morosità degli inquilini”, spiega Fascetti, che insieme all’avvocato Vincenzo Perticaro ha denunciato già nel 2012 lo scandalo degli “affitti gonfiati” nel Piano di zona di Spinaceto.
“Noi chiediamo che il comune applichi la legge. La procedura per la revoca della convenzione è stata avviata a ottobre 2017, ma ancora non se ne sa nulla”, aggiunge.
Domani, 31 maggio, Asia Usb ha in programma una manifestazione per il diritto all’abitare dinanzi al Consiglio regionale, durante i lavori sul tema dell’emergenza abitativa.
Il sindacato ha scritto ai presidenti dei gruppi consiliari della Regione Lazio per chiedere un incontro con i presidenti dei gruppi contemporaneamente alla manifestazione degli inquilini e degli abitanti.
“Manca una politica per la casa diversa dal passato. Prima ci si focalizzava sui ceti più deboli, oggi invece viene coinvolto il ceto medio, persone che sarebbero in grado di pagare un affitto di 500 euro ma a cui vengono chiesti canoni di oltre mille euro”.
Negli ultimi sei anni nella Regione Lazio sono state emesse 52.784 sentenze di sfratto, di cui oltre 45mila a Roma. Ne sono stati eseguiti quasi 21mila nel Lazio e oltre 16 nella Capitale.