Nuove precisazioni arrivano dal legale che ha denunciato gli “affitti gonfiati” per gli alloggi costruiti nell’ambito del piano di zona di Spinaceto 2, nella periferia sudovest di Roma, Vincenzo Perticaro.
Dopo l’articolo di TPI.it in cui venivano riportate anche alcune dichiarazioni dell’avvocato Andrea Magnanelli, capo dell’Avvocatura capitolina, Perticaro ha voluto rispondere al dirigente.
TPI ha già denunciato la situazione degli inquilini di Spinaceto, truffati e ora sotto sfratto, ma nulla si è ancora mosso dal comune, che potrebbe fermare gli sfratti revocando la concessione stipulata con il consorzio Vesta, ora in liquidazione coatta amministrativa.
Quando TPI ha chiesto a Magnanelli per quale ragione l’Avvocatura non si opponga agli sfratti in programma per il 29 maggio a via Angelo Sante Bastiani, lui ha risposto che: “L’Avvocatura può costituirsi solo se il comune è una delle parti in causa. Se si tratta di un giudizio tra privati [in questo caso il consorzio Vesta e gli inquilini, ndr] non abbiamo titolo per intervenire. Potremmo farlo solo se il comune revocasse la convenzione con il costruttore e quindi tornasse titolare del diritto di superficie sul terreno”.
L’avvocato Perticaro su questo punto ribatte: “Non condivido quanto affermato dall’avvocato Magnanelli soprattutto perché viene definito un rapporto tra privati quello tra inquilino e costruttore”.
“È evidente come non può parlarsi di rapporto tra privati, perché la Società costruttrice riveste il ruolo e la qualità di incaricato di pubblico servizio”, spiega Perticaro, “in quanto accettando di vendere o affittare ad un determinato prezzo gli immobili, così come concordato con l’Ente pubblico per mezzo della Convenzione stipulata, il “costruttore convenzionato” concorre a consentire il perseguimento della finalità pubblica espressamente prevista e disciplinata delle norme vigenti per l’edilizia agevolata”.
Perticaro aggiunge inoltre che “il bene è costruito su un diritto di superficie su cui il Comune ha la vigilanza attraverso una convenzione, un disciplinare ed un atto di obbligo atti registrati e trascritti su quei beni di edilizia agevolata che impongono agli enti preposti al controllo di vigilare”.
“La recente sentenza del Tar del Lazio emessa sul caso del Piano di zona di Castelverde, statuisce che il Comune è obbligato ad attivarsi in caso di violazione della Convenzione, poiché “la deliberazione impugnata è da considerarsi atto dovuto e vincolato per l’Amministrazione, non residuando alcun margine di discrezionalità, in capo alla medesima, in ordine all’annullamento di un’assegnazione disposta in carenza di uno dei requisiti previsti dalla normativa di riferimento” (TAR Lazio n. 4904/2018). Questa sentenza è ben conosciuta da Roma Capitale perché resa in un giudizio in cui era parte, unitamente agli inquilini da me difesi”.
Nel precedente articolo Magnanelli aveva anche specificato che “se l’immobile è in affitto permanente non vuol dire che ne deve essere titolare sempre la stessa persona. Il proprietario può infatti decidere di non rinnovare il contratto alla scadenza”.
“Questa affermazione mi sembra non solo forte ma generatrice di inutili tensioni che vanno a gravare su quelle migliaia di famiglie di inquilini che già hanno patito abbastanza”, dice Perticaro. “Sono costretto a rispondere per tranquillizzare quelle famiglie che me lo hanno chiesto dopo aver letto le dichiarazioni dell’avv. Magnanelli”.
“A mia memoria non ricordo esista una norma che permetta al costruttore di decidere in corso di locazioni di non rinnovare il contratto all’inquilino sulla base di una scelta assolutamente discrezionale vista anche l’imperatività delle norme convenzionali”, spiega. “Ragion per cui nessun concessionario/costruttore può liberamente decidere se sfrattare per finita locazione un inquilino perché tutto non è consentito dalla legge”.
Nel 2012 il sindacato degli inquilini Asia Usb, guidato da Angelo Fascetti,tramite l’avvocato Vincenzo Perticaro, ha denunciato alla procura la questione degli “affitti gonfiati”, che non riguarda solo Spinaceto.
Nel 2013 sono seguite le denunce degli inquilini assegnatari degli alloggi, seguiti a catena di altri Piani di zona.
Si è aperto così un filone giudiziale sulle imprese coinvolte, che avrebbero intascato contributi pubblici, terreni ed altro, destinati alla realizzazione di alloggi a prezzi agevolati. Le case, al contrario, vengono affittate o vendute agli inquilini a prezzo di mercato.
A maggio 2017 si sono chiuse le indagini sul Piano di Zona Spinaceto 2 in capo a Vesta, e a breve si attende il rinvio a giudizio. Indagati sono non solo il costruttore e i suoi collaboratori, ma anche dirigenti comunali.
Il comune potrebbe fermare gli sfratti revocando la concessione stipulata con il consorzio Vesta, in forza delle violazioni della convenzione stipulata.