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Beppe Fiorello difende il sindaco di Riace: “Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario”

Di Anton Filippo Ferrari
Pubblicato il 4 Ott. 2018 alle 07:59 Aggiornato il 4 Ott. 2018 alle 08:28

Il noto attore Giuseppe (Beppe) Fiorello ha commentato su Twitter l’arresto del sindaco di Riace Domenico, detto Mimmo, Lucano con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.

“Mimmo Lucano, crederò in te più di prima. Qualcuno si porterà sulla coscienza la vita di un uomo straordinario, io lo so che Mimmo non sopporterà questa vergogna, ora cerco parole per difenderlo ma mi rendo conto che non va più difeso, va amato come lui ama il prossimo”.

Poi ha aggiunto: “Siamo tutti in pericolo, punto. Il sindaco Domenico Lucano è stato arrestato per aver accolto non per aver favoreggiato, allora arrestateci tutti. Papa Francesco a lei la parola, la spieghi lei a questa politica la differenza tra accogliere i bisognosi e favorire le mafie”.

L’attore da tempo ha un rapporto di stima e amicizia con il primo cittadino del comune calabrese su cui nei mesi scorsi ha girato una fiction dal titolo “Tutto il mondo è paese”. Fiction che la Rai non ha, ad oggi, ancora mandato in onda. Censura (momentanea?) che aveva scatenato l’ira dell’attore siciliano che si era sfogato su Twitter.

“Non è la prima volta che una mia fiction viene bloccata anni fa le foibe, il governo di allora non gradì, poi la storia di Graziella Campagna, l’allora Min. della Giustizia si indignò, ora Riace, bloccata perché narra una realtà e nessuno/a dei miei colleghi si fa sentire”.

Non si è fatta attendere la replica dell’azienda radiotelevisiva pubblica che ha precisato che “non esiste alcun blocco della messa in onda. La fiction è stata semplicemente sospesa dal palinsesto in quanto, come da tempo è noto, al sindaco Lucano è stato recapitato un avviso di garanzia da parte della Procura di Locri per alcuni presunti reati collegati alla gestione del sistema di accoglienza”.

E si legge ancora: “Non appena la magistratura comunicherà le sue decisioni finali in merito all’indagine, il Servizio Pubblico adotterà i provvedimenti conseguenti”.

Il film sulle foibe, Il cuore nel pozzo girato in Montenegro nel 2004, andò in onda su Rai 1 il 6 e 7 febbraio 2005 con il forte appoggio dei Alleanza Nazionale e con molte polemiche.

La vita rubata, la fiction che ricostruisce l’omicidio per mano della mafia della diciassettenne Graziella Campagna, non andò in onda perché fermata dall’allora ministro della Giustizia Clemente Mastella. La fiction fu trasmessa su Rai 1 solo il 16 e 18 dicembre 2009.

Tutto il mondo è paese è la riproposizione del modello di integrazione messo in atto a Riace, dal sindaco Mimmo Lucano. Il paesino in provincia Reggio Calabria è rinato proprio grazie all’inserimento sul territorio di profughi e migranti.

Un modello di integrazione che ha fatto il giro del mondo, tanto che nel 2016 il sindaco del paesino di duemila anime nel Reggino fu inserito da Fortune tra le cinquanta personalità più influenti al mondo.

La fiction di Fiorello che si propone di portare in tv il modello Riace finisce nell’oblio. A rendere ancora più difficile l’operazione di diffusione dell’esempio del paese calabrese è l’indagine della magistratura.

“Sono tanti, intellettuali, registi, scrittori,attori, attrici giornalisti che si indignano per l’esclusione di una giurata da un talent show,pochi invece pronunciano parole di denuncia per questa vicenda che rischia di trasformarsi in censura,#iostoconriace”, scriva su Twitter l’attore.

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