L’alpinista italiano Simone La Terra è morto in Nepal mentre stava scalando il Dhaulagiri, vetta dell’Himalaya, domenica 29 aprile 2018.
Aveva 36 anni, originario di Castiglione delle Stiviere, in provincia di Mantova, il suo corpo è stato ritrovato a 6.900 metri di altitudine quando la tenda in cui si era riparato è stata spazzata via dal forte vento che soffiava sull’Himalaya.
L’annuncio della morte di La Terra è stato diffuso dall’organizzatore della spedizione, Dambar Parajuli.
Secondo quanto riferito, l’alpinista era dentro una tenda collocata a un’altitudine di 6.900 metri quando è stato letteralmente spazzato via dal forte vento che colpiva in quel momento la vetta.
Subito La Terra è stato cercato dai suoi compagni, che sono scesi sulle rocce a piedi, mentre un elicottero di soccorso, sfidando le pessime condizioni meteorologiche, sorvolava la zona.
Parajuli ha raccontato: “Il suo corpo è stato trovato stamattina 800 metri sotto il luogo in cui era accampato”.
Ulteriore conferma è arrivata anche dal portavoce del dipartimento del turismo del Nepal, Ram Prasad Sapkota, che ha detto: “Il suo corpo è stato recuperato e portato a Katmandu”.
La Terra aveva al suo attivo 5 vette oltre gli 8mila metri e diversi tentativi in Himalaya, sempre senza ossigeno e senza portatori d’alta quota.
Nel suo sito internet si definiva un “high attitude climber” e aveva iniziato a scalare le cime più alte fin dal 2005.
La vetta del Dhaulagiri, con i suoi 8.167 metri, è la settima cima più alta al mondo.
Dal 1960, anno in cui fu scalata per la prima volta, sono 83 le persone che vi hanno trovato la morte.
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