Sarebbe ancora viva Silvia Romano, la cooperante italiana rapita il mese scorso nel villaggio di Chakama, nel sud-est del Paese. Lo afferma la polizia del Kenya, che aggiunge che la ragazza non sarebbe stata portata fuori dal paese.
“Abbiamo informazioni cruciali, che non vi possiamo rivelare, che ci fanno pensare con certezza che Silvia Romano sia ancora viva e che la troveremo”, ha spiegato Noah Mwivanda, comandante della polizia della costa.
“Abbiamo sul campo tutte le risorse necessarie per l’operazione e sappiamo che è ancora in Kenya”, ha aggiunto.
Il rapimento. Nella notte tra il 20 e il 21 novembre 2018 la giovane volontaria italiana di 23 anni Silvia Costanza Romano è stata rapita a Chakama, nel sud est del Kenya. (qui il suo profilo)
Alcuni uomini armati hanno fatto irruzione nel villaggio in cui la ragazza viveva aprendo il fuoco contro i residenti.
Cinque persone, tra cui due bambini di 10 e 12 anni, sono rimaste ferite nell’attacco terminato con il sequestro della volontaria italiana.
Secondo quanto riferito ai media internazionali da alcuni residenti, gli uomini che hanno attaccato il villaggio di Chakama erano pesantemente armati e parlavano tra di loro in somalo.
Per far luce sul rapimento, la procura di Roma ha aperto un fascicolo per sequestro di persona a scopo di terrorismo ed è in contatto con il governo del Kenya per ritrovare la volontaria italiana.
Gli arresti. Il 18 dicembre le forze di sicurezza del Kenya hanno compiuto diverse retate nei villaggi di Chira e Bilisa, a nord di Malindi, alla ricerca della cooperante italiana, Silvia Costanza Romano.
Gli agenti hanno arrestato decine di persone e altre sono state convocate dalla polizia, che pretende di avere informazioni utili: tra i fermati anche alcuni capi anziani dei villaggi.
Gli investigatori temono che i due rapitori che non sono ancora stati trovati possano raggiungere la Somalia e consegnare la giovane italiana ai gruppi estremisti che operano nel paese.
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