“Qui sono visto un po’ come il loro Vittorio Sgarbi (…) Cerco di portare in televisione temi di cui i cinesi non vogliono mai parlare in pubblico, come la sieropositività o le discriminazioni sessuali”.
Inizia così l’intervista del Fatto Quotidiano a Riccardo Moratto, un ragazzo italiano che da anni lavora a Taiwan come interprete, insegnante universitario, opinionista e conduttore televisivo e che nel paese orientale ha fatto fortuna.
Dopo un inizio di carriera televisiva come opinionista, Moratto ha creato un programma tutto suo avendo come modello di riferimento Maurizio Costanzo in cui affrontare temi considerati generalmente un tabù dalla società taiwanese.
“Da oltre un anno produco e presento un programma tutto mio, si chiama Face2Face. È un talk show in cui protagoniste sono le storie, sia delle celebrità che delle persone comuni”.
“Più che altro adesso somiglio a Sgarbi”, afferma il ragazzo nel corso dell’intervista. “Non perché io urli o faccia risse in tv, ma perché qui per essere considerato oltre le righe basta dire le cose in faccia, non avere quei filtri che la loro cultura sociale richiede”.
“Per esempio: se sei vestito male, un cinese non ti dirà mai che fa schifo quello che hai indosso, ma magari ti inizierà a parlare di quel nuovo negozio di abbigliamento in fondo alla strada”, continua Moratto.
In realtà il conduttore afferma di assomigliare più ad un “misto tra Sgarbi e Platinette” che “con la sua apparente dimensione da clown ha veicolato messaggi molto importanti che hanno avuto un peso nell’opinione pubblica. Mi piacerebbe se venisse da me a Taiwan per un’ intervista”.
Come spiega Riccardo Moratto, il suo stile provocatorio dà particolarmente fastidio in paesi come Taiwan o la Cina, dove è importante seguire delle convenzioni sociali particolarmente ferree. “A loro dà fastidio se saltano queste convenzioni, crea disagio. Per questo cito Sgarbi”.