La Guardia Costiera italiana lunedì 3 ottobre, nella giornata nazionale in memoria delle vittime dell’immigrazione, ha salvato oltre seimila migranti, in una delle più grandi operazioni di salvataggio effettuate in un solo giorno nel Canale di Sicilia.
I migranti soccorsi si trovavano su circa 40 barche provenienti dalle coste libiche. A bordo, i soccorritori hanno recuperato nove cadaveri di migranti, mentre undici sono stati rinvenuti sulle spiagge non lontano da Tripoli, e due persone sono annegate nel naufragio di un’imbarcazione al largo di Sabratha.
Sette vittime erano su uno stesso barcone, una su un’altra imbarcazione, mentre un’altra persona, recuperata in gravi condizioni, è morta mentre veniva trasportata verso la terraferma,
In uno dei barconi erano assiepati circa 720 migranti, duecento di loro minorenni, molti non accompagnati. I soccorritori hanno inoltre trasportato in elicottero all’ospedale di Lampedusa una donna incinta e un bambino.
Alcuni dei profughi soccorsi avevano riportato ferite e ustioni dovute alle perdite di carburante dai motori delle imbarcazioni utilizzate per le traversate.
Le operazioni di soccorso sono avvenute esattamente nello stesso giorno in cui, tre anni fa, morirono 386 migranti nel naufragio di un barcone colmo di profughi.
Secondo l’Organizzazione per le migrazioni, nel 2016 sono arrivati in Italia circa 132mila profughi.
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