Una ragazza ecuadoriana di 23 anni residente in provincia di Milano è riuscita a salvarsi dopo essere stata segregata in casa e sequestrata dall’ex compagno per due giorni, che l’ha ripetutamente violentata.
La vittima è riuscita a salvarsi grazie ad un bigliettino lanciato per strada in cui chiedeva aiuto. Il foglietto è stato raccolto dai passanti, che hanno chiamato i carabinieri.
L’ex fidanzato è stato arrestato dai militari di Corsico, in provincia di Milano, per violenza sessuale, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia. L’uomo, un 29enne peruviano, attualmente disoccupato, aveva già precedenti per maltrattamenti in famiglia.
Le aggressioni – Il ragazzo ha abusato della giovane ecuadoriana dal 2015, ovvero da poco dopo l’inizio della loro relazione, secondo quanto è stato ricostruito dai carabinieri sulla base al racconto della donna.
La ragazza sarebbe stata aggredita e picchiata violentemente anche mentre era incita del loro bambino. A causa di questi comportamenti, la ragazza ha cercato di allontanarsi dall’uomo, finché il 31 ottobre non è riuscito a entrare di forza in casa di lei per picchiarla nuovamente davanti al figlio.
In seguito, l’uomo ha anche chiuso a chiave in casa la donna e l’ha costretta a uscire con lui e alcuni amici il giorno dopo, assicurandosi che non potesse chiedere aiuto a nessuno.
Una volta in casa, il 29enne l’ha aggredita di nuovo, tentando di accoltellarla.
La richiesta di aiuto – Quando si è addormentato, la ragazza ha strappato una pagina del diario del figlio scrivendo la parola “Aiuto” e al mattino ha aspettato che qualcuno passasse sotto la sua finestra.
Quando ha visto una vicina, le ha passato attraverso le inferriate il biglietto e la propria sim telefonica, dicendole di inserire la scheda nel cellulare e di chiamare sua madre per dirle che era in pericolo.
Grazie a questo stratagemma, la ragazza è stata soccorsa dai carabinieri, che hanno anche arrestato per violenza sessuale, sequestro di persona e maltrattamenti in famiglia il ragazzo.
La vittima, invece, è stata trasportata alla clinica Mangiagalli e medicata con una prognosi di 10 giorni.
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