Daniele Becker è un ragazzo italo-americano. È iscritto all’Istituto Massimiliano Massimo di Roma. Il 18 giugno del 2015 ha sostenuto la seconda prova di maturità scientifica.
La prova si svolge in un massimo di sei ore, durante le quali i maturandi devono scegliere tra dieci quesiti e due problemi, rispondendo ad almeno cinque quesiti e un problema.
Daniele sostiene che il punto 1 del secondo problema della maturità scientifica del 2015 fosse non solo formulato male, ma anche al di sopra delle competenze di una quinta liceo scientifico, e che questo – pur lasciando agli studenti la possibilità di optare per il problema n.1 dei due a disposizione – abbia fatto perdere molto tempo ai maturandi durante l’esame.
In mancanza di un’ammissione di colpa immediata da parte del ministero dell’Istruzione, secondo Daniele, il risultato finale del suo esame di maturità, così come quello di tutti gli altri studenti che hanno sostenuto la prova, potrebbe essere notevolmente penalizzato.
Come Daniele, che ha deciso di rivolgersi a TPI per dar voce al proprio rammarico, molti altri studenti hanno trovato il problema inadeguato sotto diversi aspetti. O, per dirla con parole loro, “semplicemente ingiusto”.
Abbiamo cercato conferma da più parti circa questa vicenda. In primis, abbiamo sentito il professore di matematica Giuseppe Mingione, ordinario di analisi matematica all’Università di Parma e vincitore, nel 2010, del Premio Caccioppoli, che viene consegnato ogni quattro anni a un matematico italiano di fama internazionale e che è considerato il più prestigioso riconoscimento per un matematico in Italia.
“La domanda non era sufficientemente chiara e non avrei certamente posto quel quesito”, ci ha detto il prof. Mingione. “In matematica è difficile essere imprecisi”.
Fabrizio Donati è un professore di matematica al liceo ginnasio statale Cornelio Tacito di Roma. Donati sostiene che quella domanda non andasse posta all’esame di maturità, perché ben al di sopra delle competenze degli studenti al quinto anno di liceo scientifico.
“La soluzione più immediata, che è ‘grado 4’, in realtà non è corretta perché non esiste nessun polinomio di grado 4 che soddisfi le condizioni date dal problema”, ha detto. “Il quesito è di difficoltà di gran lunga eccessiva”.
Non tutti però sono dell’avviso di Donati. Il matematico italiano Fabio Rossi, che ha insegnato analisi matematica all’University of Chicago, ritiene che la domanda non fosse né posta in modo scorretto né al di sopra delle competenze di una quinta liceo scientifico.
“Ma scommetto che chi ha formulato la domanda non si sia reso conto appieno di quale fosse la risposta completa. Probabilmente l’intenzione era solo quella di far dimostrare allo studente che il grado deve essere almeno 4…, ma si può dimostrare abbastanza facilmente che non è 4; e altrettanto facilmente, ma con conti molti noiosi, che non è 6″, ha aggiunto Rossi.
L’ufficio stampa del ministero dell’Istruzione, cui abbiamo chiesto se e quando sarebbero state pubblicate le soluzioni ufficiali dei quesiti e dei problemi della seconda prova della maturità scientifica del 2015, ha riferito che le soluzioni non sarebbero state pubblicate e che queste sono in possesso di ciascun istituto nel quale si è svolto l’esame.
Quando è stato chiesto all’ufficio stampa del ministero dell’Istruzione se volesse commentare la notizia di cui siamo venuti in possesso – secondo cui la domanda del punto 1 nel problema n.2 era stata posta male ed era al di sopra delle competenze di una quinta liceo scientifico – non è pervenuta una risposta concreta o risolutiva a riguardo.
“Non si tratta di un problema quanto piuttosto, forse, di una mal-interpretazione di quel punto”, ci ha riferito telefonicamente un funzionario dell’ufficio stampa.
Qui sotto una dimostrazione per via grafica del problema che è al centro della controversia
Grafico a cura di Daniele Becker.
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