I rapporti tra Italia e Russia proseguiranno sulla strada della collaborazione. Ieri pomeriggio i ministri italiani degli Esteri Emma Bonino e della Difesa Mario Mauro hanno incontrato nella storica sede di rappresentanza diplomatica di Villa Madama a Roma i rispettivi colleghi russi Sergey Lavrov e Sergey Shoigu.
Durante il vertice ministeriale, la Russia e l’Italia si sono confrontate sui temi più caldi dell’agenda politica internazionale, dalla Siria all’Iran, passando per il nucleare e le relazioni economiche che legano a doppio filo Roma e Mosca.
Il “2+2” ministeriale è molto importante perché ha l’obiettivo di predisporre le relazioni tra Italia e Russia in vista del vertice che si terrà il prossimo 26 novembre a Trieste. In tale occasione, Vladimir Putin tornerà in Italia da capo del Cremlino dopo l’ultima visita del marzo 2007.
ECONOMIA
Per l’economia, la Russia guarda all’Europa e all’Italia in particolare. Nel 2012 Roma era il quinto più importante partner di Mosca nel mondo e il terzo in Europa, con un volume commerciale pari a 34 miliardi di euro circa.
Il ministro della Difesa italiano Mario Mauro ha annunciato che nell’immediato futuro “Italia e Russia punteranno a una vera e propria coproduzione industriale” nel settore tecnico-militare. I progetti comuni dovranno toccare tutti i settori attivi e tenere in considerazione gli sviluppi futuri delle economie dei due Paesi. Il Ministro della Difesa russo ha aggiunto: “Dobbiamo passare dall’assemblaggio dei mezzi tecnici alla produzione congiunta” per ottenere maggiori benefici.
Un esempio di tale coproduzione è l’accordo raggiunto sull’acquisto di 358 Lince, i blindati prodotti in Italia, per un valore di 100 milioni di euro. I partner russi si occuperanno delle fasi di montaggio e manutenzione dei veicoli militari. È stata presentata anche una joint venture tra l’Agusta Westland, compagnia anglo-italiana di Finmeccanica che produce elicotteri e l’azienda Russia Helicopters per la gestione dell’assemblaggio dei velivoli civili AW139 in territorio russo.
La Russia ha convocato riunioni ministeriali solo con pochissimi Paesi – Stati Uniti, Francia, Gran Bretagna – ritenuti partner strategici. Come membri del G8, Italia e Russia condividono un’agenda globale. L’Italia ha un ruolo speciale poiché è l’unico membro della Nato con cui la Russia condivide manovre e addestramenti. E a indicare l’entità della relazione tra i due Paesi, oltre ai dati economici, c’è anche il fatto che la Russia è l’unico paese con cui Roma ha un appuntamento intergovernativo fisso fuori dall’Europa e dall’area mediterranea.
SIRIA
Anche a proposito della soluzione del conflitto siriano i due Paesi condividono i loro intenti. I ministri Bonino e Lavrov ritengono “necessaria” la realizzazione della conferenza internazionale di Ginevra II per risolvere il problema in Siria. Tanto che lo hanno ribadito nel corso della conferenza stampa per la ministeriale italo-russa. Il capo della diplomazia italiana ha sottolineato che “l’unico sbocco della crisi non può che essere diplomatico e non militare”.
Sulla stessa lunghezza d’onda il ministro degli Esteri russo che ha detto: “Siamo consapevoli della necessità di organizzare una conferenza per unificare le forze dell’opposizione allo scopo di cacciare dal territorio siriano i terroristi“. L’aspetto umanitario della questione siriana sarà oggetto di una trattativa che potrebbe portare a un maggiore coinvolgimento dell’Italia nell’ambito della comunità internazionale per fornire aiuti anche all’interno del Paese, secondo quanto riportano le agenzie di stampa.
NUCLEARE
Sulla questione del disarmo nucleare invece, il governo di Mosca ha dichiarato di essere pronto a compiere “passi concreti” basandosi sul diritto internazionale vigente “in nome della sicurezza di tutti”, come ha affermato il ministro degli Esteri russo Lavrov. D’altra parte sempre sullo stesso tema, il ministro della Difesa russo Shoigu, ha ricordato che lo scudo missilistico europeo rappresenta ancora un ostacolo alla collaborazione più stretta tra i Paesi.
La Russia, per voce del ministro Lavrov, ha ribadito infine che l’allarme nucleare iraniano va anche questo trattato con diplomazia: “La soluzione non deve basarsi su un ultimatum, bensì su trattative”. A poca distanza dalle elezioni che hanno consegnato il governo nelle mani di Rouhani, le sanzioni contro Teheran sarebbero controproducenti da una prospettiva russa.