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“Senza scorta non posso lavorare”: la denuncia del giornalista Sandro Ruotolo

Il giornalista aveva avuto la scorta nel 2015 dopo aver ricevuto minacce da Michele Zagaria, boss dei Casalesi

Di Futura D'Aprile
Pubblicato il 4 Feb. 2019 alle 13:33 Aggiornato il 4 Feb. 2019 alle 13:34

Il giornalista Sandro Ruotolo è stato privato della scorta che gli era stata assegnata per proteggerlo dopo le minacce ricevute per le numerose inchieste sulla mafia.

Uno dei suoi ultimi lavori si è concentrato sulla “Bestia”, il dispositivo propagandistico del ministro dell’Interno.

“La Bestia” è il nome che Luca Morisi, spin-doctor digitale di Matteo Salvini, ha dato al software utilizzato per la comunicazione social della Lega che è in grado di analizzare in tempo reale l’orientamento dei commenti e delle reazioni ad un post e ‘suggerisce’ su quali temi puntare nei post successivi cavalcando paure e aspettative degli utenti.

In un video pubblicato su Fanpage dopo la notizia della revoca della scorta, il giornalista racconta la sua inchiesta sul coinvolgimento del boss Raffaele Cutolo sulla trattativa per il sequestro Cirillo. Un lavoro che Ruotolo è riuscito a svolgere forte anche della sicurezza che la scorta a lui assegnata gli garantiva.

Come racconta il giornalista, ricondividendo sul suo profilo l’inchiesta: “Ad un certo punto Rosetta Cutolo mi dice ‘iatevenne perché se vi vede mio fratello Pasquale vi manda via’. Lo ripete un’altra volta. Io mi sentivo tranquillo perché avevo la scorta. Se dovessero togliermela non potrò più occuparmi dei tanti ‘casi Cirillo’ del nostro Paese”.

Dopo la notizia della revoca della scorta, annunciata da Andrea Orlando, ex ministro della Giustizia, sui social, in tanti hanno espresso la propria solidarietà nei confronti del giornalista, soprattutto la gente comune.

La revoca della scorta è stata condannata anche dal vicepremier Luigi Di Maio, che ha definito “assurda” la vicenda. Anche un altro esponente del Movimento 5 Stelle, il presidente della Camera Roberto Fico, era intervenuto sulla questione. “Mi fido delle nostre istituzioni. Sul caso della scorta di Sandro Ruotolo verranno fatti approfondimenti”.

Chi è Sandro Ruotolo

Sandro Ruotolo, 63 anni, ha lavorato con Michele Santoro a diversi programmi di approfondimento televisivi. Nel 2009, in corrispondenza di un’inchiesta sui rapporti tra mafia e Stato e dopo aver intervistato Massimo Ciancimino, riceve una lettera minatoria in cui viene minacciato di morte.

Era sotto scorta da maggio del 2015, dopo aver ricevuto minacce da Michele Zagaria, boss dei Casalesi, a causa delle sue inchieste sul traffico di rifiuti tossici in Campania. Tra le sue ultime inchieste, quella sulla strage di Bologna e sulla P2 di Licio Gelli, oltre a quella sulla gestione dei rifiuti in Campania.

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