Il 20 dicembre 2018 i bus turistici hanno manifestato davanti al Campidoglio, bloccando il traffico della Capitale.
Gli autisti si sono radunati in piazza Venezia con i loro mezzi, causando enormi disagi al traffico cittadino, per protestare contro il nuovo regolamento dei 5 Stelle che prevede l’imposizione a partire dal 2019 di una zona off-limits all’interno del centro di Roma e costi maggiori per gli ingressi autorizzati all’area.
L’obiettivo è limitare l’accesso dei bus turistici al centro storico di Roma per risolvere i problemi del traffico e dell’inquinamento.
Per le associazioni di trasporto turistico, il provvedimento condanna “un intero settore ad una crisi inesorabile con impatti dirompenti sull’economia locale e sull’occupazione”.
Il divieto imposto ai bus turistici avrà effetti anche su altri settori del turismo, come alberghi, agenzie viaggi, guide turistiche ed esercizi commerciali.
Da qui la decisione di Anav Lazio, Federlazio, Federalberghi Roma, Fiavet Lazio, Fita Cna, Anc-Trasporto Bus Assoviaggi Confesercenti di proclamare uno sciopero per il 20 dicembre per “manifestare la ferma opposizione di tutti gli operatori della filiera turistica alle nuove penalizzanti regole di accesso dei bus alla Capitale”.
Il commento della Raggi – “È inaccettabile che Roma sia tenuta sotto scacco bus turistici: il centro va subito liberato, sciogliete l’assemblea perchè state paralizzando la città. È finito il tempo in cui i bus turistici scorazzano per la città”, ha detto la sindaca di Roma, Virginia Raggi. “Noi abbiamo a cuore il centro storico della nostra città e, se lo abbiamo a cuore, dobbiamo avere il coraggio di dire che i bus turistici al centro non devono stare, come avviene nelle altre Capitali”.
Gli scioperi a Roma – È il terzo giorno consecutivo di scioperi e disagi per i trasporti nella Capitale.
Due giorni fa era stato il turno dei noleggiatori con conducente (Ncc), seguita da quella dei tassisti del 19 dicembre che ha interessato soprattutto il servizio tra Roma Termini e all’aeroporto di Fiumicino, che è stato sospeso all’improvviso nel corso della giornata.
I tassisti sono infuriati perché un eventuale “moratoria” decisa dal comune sulle autorizzazioni del passato aprirebbe nuovi scenari di concorrenza nei loro confronti da parte dei noleggiatori che potrebbero in questo modo, pur avendo licenze chieste e ottenute ad esempio in comuni fuori Roma di lavorare nella Capitale e anche senza limiti di intestazioni di altre licenze.
Il 19 dicembre 500 tassisti si sono schierati in presidio sotto Palazzo Madama.
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