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Scegliere di non scegliere

Contro ogni aut aut. Per farla finita con la ragione e farsi guidare dal proprio istinto

Di Carlos D'Ercole
Pubblicato il 4 Mar. 2013 alle 12:20 Aggiornato il 28 Nov. 2018 alle 14:18

Scegliere di non scegliere

“Choose life. Choose a job. Choose a career. Choose a family. Choose your future”.

È il dilemma che si pone il junkie Mark Renton in Trainspotting.

L’interrogativo è di recente approfondito da Renata Salecl che ne “La tirannia della scelta” (edito da Laterza) osserva: “La gente si preoccupa sì della minaccia del terrorismo, di nuovi virus, dei disastri ambientali, ma le preoccupazioni maggiori riguardano di solito il proprio benessere privato: il lavoro, le relazioni, i soldi, il proprio ruolo all’interno della comunità, il significato della propria vita, l’eredità che ci si lascerà dietro. Ognuno di questi aspetti implica delle scelte. E dal momento che esigiamo da noi stessi la perfezione, non solo nell’immediato, ma anche nel futuro, le scelte diventano ancora più ardue da compiere. La scelta porta con sé un senso schiacciante di responsabilità e questo è strettamente legato alla paura di fallire, al senso di colpa e all’ansia per il rimorso che ci assalirà se abbiamo fatto la scelta sbagliata. Tutto questo contribuisce al carattere tirannico della scelta”.

Libertà e ricchezza in epoca di capitalismo avanzato ci condannano perennemente a scegliere.

Chi sarà il partner più consono a noi, quale la casa che più si adatta alla nostre esigenze, quale il lavoro più in linea con la nostra autentica vocazione, quale l’investimento più conveniente ?

Siamo quotidianamente davanti a un bivio che ci impone lunghi processi deliberativi, logorandoci e lasciandoci sempre con la sensazione di non aver compiuto la mossa giusta.

Nel fine settimana un amico si lasciava a una confessione auto-critica: “Faccio troppe cose, devo concentrarmi su una sola. Basta, devo scegliere”.

Gli ho suggerito di lasciarsi travolgere dai suoi mille interessi, dalle sue mille passioni.

Il bello della nostra generazione è proprio l’ibridazione, la capacità di reinventarsi continuamente, di sfuggire alle etichette.

È venuto il momento di abbandonare calcoli razionali e lasciarsi guidare dall’istinto.

Choosing not to choose.

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