A pochi giorni dalla bocciatura della Commissione Ue, il presidente della Banca centrale ha invitato il governo a dialogare con l’Unione per evitare un nuovo scontro sul testo della manovra.
Le parole di Draghi non hanno ricevuto l’accoglienza sperata: il ministro per gli Affari europei Paolo Savona, in un’intervista a Sky Tg24, ha subito risposto al governatore dicendo che il governo rimanderà la manovra “tale e quale” a Bruxelles.
“Così come abbiamo deciso in Consiglio dei ministri, noi non riesamineremo la manovra, ma il contesto nel quale ci poniamo”, ha affermato il ministro per gli Affari europei, quando gli è stato chiesto cosa farà il governo se lo spread dovesse continuare a salire.
Sempre commentando le affermazioni del presidente della Bce, Savona ha detto che “ognuno si deve assumere le sue responsabilità”.
“Nessun paese vanta la stabilità dell’Italia in un contesto così difficile”, ha affermato il ministro, specificando che non esiste alcun rischio insolvenza per l’Italia.
“Il nostro paese è veramente solido, non c’è il rischio di insolvenza”, ha sostenuto.
Interrogato sulla salita dello spread che ha caratterizzato le ultime settimane, su cui ha pesato lo scontro tra il governo e l’Unione europea, il ministro Savona ha chiamato in causa anche la Banca centrale.
“Alla Bce dovrebbe spettare il compito di indicare soluzioni per evitare la crisi sistema bancario ed eventualmente intervenire. Se lo spread si innalza e nessuno interviene per calmierarlo, ed è un tipico compito delle banche centrali europee, inevitabilmente la caduta del valore dei titoli mette in difficoltà le banche”.
“Se le responsabilità della stabilità del sistema bancario passano nelle mani della Banca centrale europea, dovrebbe essere la Bce a intervenire per evitare che il sistema bancario entri in crisi”.
Anche il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, ha commentato le dichiarazioni di Mario Draghi: “Anche io sono per un accordo, ma sulle nostre posizioni”.
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